Berlusconi, il ricordo e le proteste all’Aquila
ANSA-BOX/L’Aquila lo ricorda, ‘new town e G8,non ci dimenticò’ Obama e le casette post sisma. Il sindaco Biondi, ‘ci ha amato’ (di Fabio Iuliano) (ANSA) – L’AQUILA, 12 GIU – Creò non poco imbarazzo, negli studi di Domenica In, una
La due giorni di dolore e ricordo
Gli occhi chiari di Cansu Sonmez, ricercatrice turca, dottoranda al Gran Sasso Science Institute dell’Aquila. Gli occhi scuri di Rasha Youssef, siriana, ingegnere chimico industriale, che lavora da diversi anni all’Aquila, con collaborazioni anche in ateneo. Sguardi da incrociare tra
Quel dolore lungo quarant’anni
Le finestre della casa sulla Mausonia si aprono sul Gran Sasso. L’orizzonte perde progressivamente il rosso e il tramonto lascia spazio al chiaro di luna e al suo riverbero sulla neve. Quella neve che anche dopo quarant’anni Anna Maria Vizioli guarda ancora
Il sisma, la musica e le geometrie del ricordo
Il dolore, le geometrie del ricordo, la luce tra le crepe e i suoni delle ragioni per guardare avanti. Un’atmosfera intima e soffusa ad accompagnare l’incontro con gli studenti dell’Istituto Da Vinci-Colecchi dell’Aquila a 13 anni dopo la scossa del
La luce che attraversa il cemento
Anno 2002, il mondo contava ancora le macerie delle Torri Gemelle e i Pearl Jam si apprestavano a far conoscere la potenza silenziosa di una canzone, scritta per elaborare una tragedia vissuta in prima persona: due anni prima al festival di
Il teatro italiano dà l’addio a un altro suo grande protagonista: è morto a 78 anni Ferdinando Taviani, professore emerito di Discipline dello Spettacolo all’università degli studi dell’Aquila. Teatro e Univaq a lutto, insieme ai tanti studenti che hanno avuto l’onore di
Addio a Ennio Morricone
Il mondo della musica, del cinema, della cultura artistica a trecentosessanta gradi è adesso più vuoto. Scompare il maestro Ennio Morricone. Aveva 91 anni e alle spalle una lunga e straordinaria carriera che lo ha visto protagonista in musiche e colonne
Lampedusa, il dovere del ricordo
Ricordare il nome di Welela, Eze e Yassin, queste le storie ricostruite, è possibile. Tre in più in un cimitero, come quello di Lampedusa, in cui non si sa ancora con certezza quanti siano i migranti sepolti. Un piccolo gesto