Ricordare il nome di Welela, Eze e Yassin, queste le storie ricostruite, è possibile. Tre in più in un cimitero, come quello di Lampedusa, in cui non si sa ancora con certezza quanti siano i migranti sepolti. Un piccolo gesto

Dai pomeriggi umidi di Viterbo, scanditi dai tempi della moka di caffè, con i libri accatastati sui tavoli della casa dello studente, all’odore dell’erba dei pascoli del parco del Gran Sasso, a caccia di un’idea per trasformare la tradizione pastorale