Migliaia di persone hanno partecipato, nonostante il freddo pungente e la concomitanza con la ricorrenza della Pasqua, alla fiaccolata di commemorazione delle 309 vittime del sisma che seminò distruzione all’Aquila nel sesto anniversario della tragedia: un corteo silenzioso, ma polemico

OFENA. A sei anni dal sisma, sono ancora decine le aziende agricole che contano danni per centinaia di migliaia di euro a capannoni, rimesse e attrezzature. Molte attività dell’area del cratere, già provate dalla crisi del settore, si trovano nell’impossibilità

L’AQUILA. All’ingresso principale dell’Ufficio speciale della ricostruzione non c’è più gente di quanta non ne sia in attesa al vicino atelier di Alberto, parrucchiere per signora. I professionisti parcheggiano all’angolo di via Montorio al Vomano. Il personale dell’ufficio distribuisce talloncini

La reflex di Antonio Siringo, fotografo di Rolling Stone, cattura angoli e scorci del centro storico. Il silenzio di una zona rossa, pressoché immutato dal sisma. Pochi sguardi al passaggio sui sampietrini disegnano i contorni di un presente morbido. L’INIZIATIVA:

«Se riusciamo a riaccendere una luce, anche piccola, anche per un attimo, forse anche altri crederanno di poterlo fare». Facciamo un piccolo passo indietro. Siamo a metà ottobre. Prima di salire sul palco del Multisala Garden, Manuel D’Agnelli e gli

«È bene vigilare e prevenire qualsiasi tipo di infiltrazione criminale nella ricostruzione post-sisma. Ma non ci sto a considerare questa città come luogo di corruzione e del malaffare». Per l’assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, alle considerazioni espresse dal

La scossa delle 3,32 fa fuori metà delle apparecchiature e per qualche ora gli studi rimangono anche senza corrente. Ma dopo un po’ la radio torna comunque a trasmettere, almeno in streaming. In quei giorni, tra una canzone e l’altra,

L’AQUILA. «Capita sotto Natale che giornali e televisioni si facciano vedere da queste parti: ci chiedono cos’è cambiato alla mensa dei poveri, cercando questa o quella notizia. Ma il vero scoop è che qui non è cambiato nulla, questa città

Miguel de Cervantes, nello scrivere il suo Don Chisciotte non poteva certo immaginare quanta fatica si fa nel portare in scena le gesta del fantastico hidalgo. Specie se a provarci è una comunità di disabili, i cui volontari hanno poca

Tutto parte dal tempo. E dallo spazio. Dalla percezione mutata di una città in cui 32 secondi ne hanno cambiato il volto. L’orologio disegna un presente sospeso, come se macerie e puntellamenti ci fossero sempre stati. Da quella notte del