Tornare all’Aquila, in punta di piedi, ma con in testa una melodia. Sequenze di suoni per coro, orchestra e voce narrante per raccontare il terremoto che ha colpito questa città e gli anni successivi. Molto più di una melodia, ma

«Io voglio i violini che salgono sulla strofa. Così sale la tensione perché sono inc…». In un momento storico in cui si arriva a produrre un intero disco senza neanche sapere cosa sia un Re settima o un giro di

«I colli di bottiglia li hanno fatti stretti al solo scopo di impedirti di scolare una birra in un solo sorso». Gli irlandesi, con i loro proverbi, la sanno lunga, specie nell’omaggio al luppolo, una delle bevande predilette per il

Lithium 48 racconta una storia che fin dalle prime pagine confonde e sconcerta il lettore. È impossibile infatti non domandarsi se la realtà che il protagonista Simone sperimenta sia concreta o frutto delle sue allucinazioni. Il ragazzo è vittima della

Concerto-reading e aperitivo di anteprima alla Sharky Art Gallery in vista della giornata di consapevolezza delle donne. La galleria ha ospitato “Aspettando lotto marzo”, un’iniziativa in collaborazione con il Caffè letterario. Il titolo è un “errore” grammaticale simulato, con l’obiettivo

Carine le suggestioni del Natale, come le belle luci d’artista (le avranno rimosse poi?) che ti danno quell’atmosfera di calore anche se le temperature sono quelle che sono. A volte, decorazioni e giochi luminosi si propongono come un  invito a

Con “L’animale femmina” (Einaudi), il suo romanzo d’esordio, ha lasciato un segno nel panorama letterario nazionale, affrontando complesse dinamiche interpersonali con una scrittura elegante e curata. Emanuela Canepa, vincitrice del premio Calvino 2017 proprio grazie a questo volume, è all’Aquila

Proposito per il prosieguo del 2019: niente più canzoni di Ligabue al karaoke, meno che meno Piccola stella senza cielo. Certo, però, che la tentazione è forte: Alessia Toscano, la ragazza al microfono posto in un angolo del Mastro caffè

La scommessa era bella impegnativa: scegliere uno come Giacomo Leopardi come testimonial della gioia di essere al mondo, quella luce dell’esistenza che ha cercato nelle storie di “La vita che si ama” (Einaudi), l’ultimo volume che, circa due anni fa,

La questione non è tanto “chiedi chi erano i Beatles”. La questione è più che altro “chiedi cosa vuol dire essere uno di loro, anche solo per dieci giorni”. Chiedetelo a Jimmie Nicol, il batterista inglese che sostituì Ringo Starr, malato di