“Domando scusa, fate vedere Sanremo qui?”. Ora, ci sono tempi e modi per fare domande. E, talvolta, è facile sbagliare entrambi. Entri in un bar, vedi uno schermo piatto non sintonizzato su una partita di pallone e chiedi di mettere

Ce lo vedi un mediano di mischia dietro al bancone di un bar? Magari a smistare bottiglie e bicchieri con finte che neanche Troncon con l’Italia al Sei Nazioni. Ora alza il miscelatore per cocktail a mo’ di touche, ora gira una Keglevich

“Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso”. Basta mettere mezzo piede nello chalet di legno che subito hai in testa la sequenza di accordi del Fiume Sand Creek, a prescindere dalla musica proposta dalle casse del locale.

«Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare». Capita

Un “Buongiornissimo!!! Caffè?“, inoltrato alle 7,02 di un mattino qualsiasi di questo tempo invernale, può dimezzare i livelli di serotonina. Specie quando fuori è ancora buio e c’è un tempo del cavolo. Magari sei ancora nel letto a girare come

In questo momento ci sono in strada donne e bambini che supplicano di essere portati subito “a casa” perché si gela. I centri a loro dedicati non apriranno prima delle 20 e 40 e siamo qui a stringerci nei cappotti

“1861 – Storie di briganti”, uno spettacolo con Alessandra Tarquini, Michele Di Conzo e Marco Valeri, per la regia di Eugenio Incarnati (produzione Tsa). Si tratta di un lavoro che rappresenta un’elaborazione di “1861 – Una storia italiana” prodotto, per

Lo scorcio notturno di una strada metropolitana fa da sfondo a un grande bar illuminato da fredde lampade al neon. All’interno, tre clienti e un barista. L’espressione della coppia seduta di fronte al barman è assorta, persa in chissà quali

Oggi sarebbe stato il suo compleanno. Eppure, quasi 10 anni fa, la sua voce e il suo talento dovettero fare i conti con la forza devastante di un sisma che ha strappato i sogni di tanti giovani. Quel sogno che

“Mark Knopfler ha la straordinaria capacità di far emettere alla sua Schecter Custom Stratocaster dei suoni che paiono prodotti dagli angeli il sabato sera, quando sono esausti per il fatto di essere stati buoni tutta la settimana e sentono il