Una favola moderna, grottesca, frizzante e attuale costruita su una vicenda dalle dinamiche di forte e calda umanità, un incontro tra due persone comuni nelle quali tutti possono riconoscersi. Ecco “La strategia del colibrì”, spettacolo che andrà in scena domani,

Guai ad associare il consumo d’alcol alle abilità linguistiche. Oddio, è pur vero che un bicchiere o due aiutano ad abbattere inibizioni e schemi mentali, però è vero anche che già dal terzo la grammatica inizia a farne le spese.

Quei buontemponi di “L’A”, la pagina ironica di promozione territoriale – nata se non altro per evidenziare la presenza, non scontata, dell’articolo e dell’apostrofo nel nome della città dell’Aquila – avevano anche elaborato e fatto girare un promemoria delle cose

Posto che l’ordinanza antibotti in parte viene ignorata, da un po’ di tempo a questa parte c’è da dire però che i fuochi di Capodanno arrivano piuttosto in sordina. Solo qualche anno fa, a ridosso della mezzanotte, partivano delle vere

Parafrasando – e pure male – lo scrittore britannico Douglas Adams, avevamo iniziato questo percorso tra i “peggiori bar”, cercando quel locale (o quei locali) frequentati dagli angeli del sabato sera. Quelli che arrivano al bancone esausti anche solo per

Cinquantasette anni all’anagrafe e ben cinquantadue missioni umanitarie condotte, per la maggiore, nell’Africa subsahariana tra Senegal, Burundi, Ruanda e Congo. Uno zaino, una bandana e un messaggio da condividere ovunque si possa: l’appello alla comunità internazionale che nel gennaio scorso

Il realismo quasi documentaristico di Verdict fa vincere al regista filippino 26enne Raymund Ribay Gutierrez la 13ªedizione dell’Aquila film festival. Un lungometraggio che a settembre ha ottenuto il Premio speciale della giuria della sezione Orizzonti alla Mostra del cinema di

La copertina fucsia dello smartphone lascia intravedere l’icona della diretta di Instagram. Naike Rivelli si diverte a inquadrare sua madre e i giornalisti che, non senza un po’ di timore reverenziale, le rivolgono domande. Dietro c’è il logo dell’Aquila Film

La playlist del Punto Basilio, il bar di fronte al Dipartimento di Scienze umane, riporta i sensi indietro di dieci o quindici anni, quando ponteggi, puntellamenti e aggregati erano termini inutilizzati nel tuo vocabolario e il cielo era azzurro sopra

l suo pubblico e i suoi studenti sono abituati a questo e altro. Eppure, fa un certo effetto vedere Roberto Vecchioni, a 76 anni suonati, salire a torso nudo su un tavolino dell’aula magna del Dipartimento di Scienze umane dell’ateneo