Note, corsa e street food col Mundialito
Musica, street food e tanto sport nella diciannovesima edizione del Mundialito, la più grande festa aquilana dello sport. Nel weekend circa 1.500 atleti, provenienti anche da fuori regione, e centinaia di appassionati riempiranno il Centro Area Sport di Monticchio per
Quaranta migranti a portare i cartelli col nome dei Paesi partecipanti, una grande U simbolo delle Universiadi ma anche del Golfo di Napoli. E poi la sirena Partenope. Napoli facci vedere un’altra Italia possibile
Ecco Venturini, podista dalle imprese estreme
Correre prima nel punto statisticamente più caldo della Terra e, successivamente, nel punto più freddo. E parliamo di statistiche reali, non certo dell’escursione termica, seppur significativa, tra la notte e il giorno all’Aquila. Atleta del gruppo sportivo Fiamme Oro, Paolo Venturini,
“Romagna solatia, dolce paese cui regnarono Guidi e Malatesta, cui tenne pure il Passator cortese, re della strada, re della foresta” (Giovanni Pascoli nell’ultimo verso della poesia “Romagna”). La nostra “Long road” parte da gennaio. Fabrizio Dell’Isola, ex compagno di
Sport e movida nel segno del Gaudeamus igitur
De brevitate vitae”, più conosciuto come “Gaudeamus igitur”, o anche solo “Gaudeamus”, è riconosciuto a livello internazionale come un inno alla goliardia. Il suo testo in latino ricorda da vicino le scanzonate considerazioni dei clerici vagantes medievali, studenti che celebravano una gioventù da vivere
Il patto d’amore dei tifosi del Liverpool
Gerry and the Pacemakers sbarcarono in America poche settimane dopo i Beatles, nel 1964. Erano anche loro un gruppo di Liverpool, e per un breve momento assaporarono il miele del successo. Poi scomparvero, lasciando dietro di sé solo una canzone,
Ci avevano preparati a qualsiasi evenienza: dal rischio pioggia di una domenica diversamente primaverile, al tratto in salita tra via Fontesecco e via Bafile che, se sbagli il passo, ti rifà faccia all’altezza di via Sallustio. Anche al senso di
Dal Qoelet abbiamo imparato che per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le
Pain is inevitable. Suffering is optional
Tra i concorrenti ce n’era uno che per tutta la corsa, dall’inizio alla fine, rimuginava su un motto appreso dal fratello (un maratoneta anche lui): Pain is inevitable. Suffering is optional. Quello era il suo mantra. Il dolore non si
