Bastano poche note per riconoscere il leit motiv di “Profondo Rosso”, una perla nella storia del gruppo progressive-rock dei Goblin, famoso soprattutto per aver musicato i film di Dario Argento tra cui appunto l’omonima pellicola cult Profondo Rosso (1975), ma

«Queste vallate, il fascino di certi paesaggi, tutta questa bellezza va assolutamente valorizzata, mi chiedo come mai questa splendida Regione non abbia ancora una Film Commission che possa mettere a disposizione una straordinaria scenografia naturale alle produzioni cinematografiche di tutto

I suoni del tramonto e i colori della notte. Cultura, incontri e convivialità in uno scenario naturale e unico. Da domani a domenica torna la magia del Peltuinum Theater Fest, che si terrà nell’area archeologica di Prata d’Ansidonia. Il festival,

Se nell’arco dello scorso anno le dinamiche di una città segnata dal sisma del 6 aprile e le risposte che i giovani aquilani erano riusciti a dare in questi anni avevano influenzato il lavoro degli allievi del Centro sperimentale di

Spunta semplice. Notifica push. Doppia spunta, o rispondi subito o sei fregato. Perché gestire un rapporto di coppia ai tempi del social è più complicato di quello che sembra. Ne sa qualcosa Manuel De Pandis, allievo del Centro sperimentale di
Un’aquila parte dalle spalle e sulle ali è incastrata una pergamena strappata. Quello strappo indica qualcosa di non ricucibile, un segno indelebile come quello che ha lasciato il terremoto per chi lo ha vissuto. Dalla pergamena si scende fino a

«Vuoi fare una cosa illegale? Campiona questo pezzo, gioca con le interferenze». Ottaviano non ci pensa due volte: si china sulla pedaliera, stuzzica un po’ la sua “loop station” per far partire un suono omogeneo e ripetitivo, poi avvicina il

L’Aquila film festival ha chiuso i battenti nel segno del simbolismo e della denuncia sociale, ma anche rifiuto dell’emarginazione e delle ingiurie della guerra. La giuria dell’edizione 2015 della rassegna cinematografica del capoluogo, che si è svolta all’Auditorium Renzo Piano,

Miguel de Cervantes, nello scrivere il suo Don Chisciotte non poteva certo immaginare quanta fatica si fa nel portare in scena le gesta del fantastico hidalgo. Specie se a provarci è una comunità di disabili, i cui volontari hanno poca

L’AQUILA. Dallo specchio d’acqua di Narciso ai quindici minuti di notorietà individuali, una visuale di un futuro 2.0 immaginato molti anni prima. La 12esima rassegna Cinema e psichiatra, promossa dall’Istituto cinematografico “La lanterna magica” e dal Dipartimento di Salute mentale