L’Aquila nelle newtown 10 anni dopo / 7
Neanche un’impronta d’uomo, ad accompagnare una dimensione inedita, quasi sospesa, di questo pezzo di città che infiltrazioni e balconi pericolanti hanno reso terra di nessuno. Un’altra immagine desolante, per certi versi simile a quella che si vede in quartieri come
L’Aquila nelle newtown 10 anni dopo / 5
«Da qui, messere, si domina la valle». Si può dirla con le parole dell’Ariosto, assortite con la musica del Banco del mutuo soccorso: ben definiscono la vista che si gode dalle palazzine alte del Progetto Case di Camarda. Un altro
“Il terzo giorno dell’Aquila è la ricostruzione”
«La resurrezione fissa un tempo che è il terzo giorno. E questo chiama L’Aquila a un impegno preciso sui tempi della ricostruzione che non può avvenire su parametri temporali indefiniti». Ancora una volta, il cardinale Giuseppe Petrocchi associa la condizione della città
“Per L’Aquila e per chi ci ha lasciato”
“Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo”, scriveva Virginia Woolf. Un libro dietro ogni fiaccola, a raccontare un tempo
Onna, nove anni dopo: giornalisti a confronto
«Le macerie che fanno da sfondo alla nona primavera post-sisma hanno seppellito il nostro passato e parte del nostro futuro». Tocca a Margherita Nardecchia Marzolo, presidente della Onna Onlus, affiancare il giornalista del Centro Giustino Parisse nel fare gli onori di casa. Nel giorno
L’Aquila, nei container-ghetto si dorme in sette
L’ultima storia raccolta nel libro fotografico “Le mani della città” non ha un nome né un volto. O meglio, il nome e il volto appartengono a tutti quegli operai le cui ossa fanno le spese di un contesto socio-economico legato
Giuseppe, il gruista sfuggito alla camorra
Giuseppe proviene da una famiglia numerosa, sette fratelli e cinque sorelle. È nato a Secondigliano, un quartiere di Napoli a volte piuttosto “movimentato”. Un quartiere di cui si parla tanto, ci sono disoccupazione, un po’ di delinquenza «ma dove vai
Dall’Aquila al Cairo: le mani aperte di Fawzy
«Devo credere in tutti i libri, il Vangelo, la Bibbia, il Corano. Devo credere in tutto quello che è venuto prima del Profeta. Credo in Maria, e credo in Gesù. La religione è come una regola per la vita, qualcosa
Martin, L’Africa e il sogno di guidare un bus
Il Benin è uno dei Paesi più poveri dell’Africa, poco conosciuto. Martin viene da lì e lavora nei cantieri della ricostruzione post-sisma. La sua storia è raccontata nel libro “Le mani della città” di Claudia Pajewski. Il libro è stato presentato