Up here in my tree

Cosimo guardava il mondo dall’albero: ogni cosa, vista di lassù era diversa, e questo era già un divertimento. Il viale aveva tutt’un’altra prospettiva, e le aiuole, le ortensie, le camelie, il tavolino di ferro per prendere il caffè in giardino.

Le chitarre dalle forme improponibili appoggiate sulle pareti dell’ingresso. I fumetti, dagli occhi malinconici di Valentina Rosselli al Lungo Addio di Dylan Dog a decorare l’ingresso dello studio. Mezza noce di cocco come posacenere e un tavolino basso coi comandi

«Se riusciamo a riaccendere una luce, anche piccola, anche per un attimo, forse anche altri crederanno di poterlo fare». Facciamo un piccolo passo indietro. Siamo a metà ottobre. Prima di salire sul palco del Multisala Garden, Manuel D’Agnelli e gli

Studio practice in my home town L’Aquila Rec studio Music: Lucia Martinez Powered by @Magisto 

Chi se la ricorda a cantare all’Aquila, sulle mattonelle di piazza Machilone – quando era solo una bella ragazza di buone speranze e Sanremo era ancora solo un sogno – sa bene che per lei il jazz non è certo

Ecco la giornata del rocker in attesa del concerto dell’Adriatico raccontata dagli scatti condivisi dai suoi canali social. Gli stessi canali utilizzati dai fan per testimoniare la propria presenza al concerto. LA GIORNATA

Eddie Vedder lancia così Getaway dal palco dello Stadio Nereo Rocco, trascinato dagli applausi del pubblico nel fare un “brindìsi” (lui dice così) a Trieste.

TRIESTE. Gli accordi distorti di Deep risuonano ancora nelle casse quando Eddie Vedder si avvicina al microfono. Non per cantare ma per leggere, in un italiano dalla strana pronuncia, poche parole annotate sul foglio. È il suo modo per condividere

Immagini random del concerto dei Pearl Jam, a partire dall’attesa, fino alle note di Yellow Ledbetter

Il bilancio: in trentamila entusiasti allo stadio Rocco, gremito come non lo era mai stato, Eddie Vedder fa un brindisi dedicato alla città. Tre ore di musica trascinante senza risparmio di energia e di coinvolgimento