L’obiettivo fondamentale del nostro lavoro è quello di fare in modo che con la ricostruzione s’interrompa il processo di spopolamento delle aree montane colpite dal sisma». Occhiali sottili su felpa scura. Un look sobrio, minimalista al punto da passare quasi

Insegnare come interagire con i ragazzi di Amatrice per studiare imparando a costruire il futuro migliore. Un percorso che passa anche per l’Università dell’Aquila. L’ateneo del capoluogo cura la formazione degli insegnanti che stanno lavorando nelle aree colpite dal terremoto,

Dallo zucchero filato dello scorso anno – ultima possibilità per chi voleva addentare qualcosa alla maratona del jazz – ai 160 chili di pasta, preparati e distribuiti domenica per raccogliere i fondi per la ricostruzione del cinema teatro di Amatrice,

«Dopo i musei è adesso il mondo del jazz a mobilitarsi per la ricostruzione. La cultura continua a dar sostegno alla cultura». Le parole del ministro Dario Franceschini, scritte sul programma, aprono una finestra sulle 25 piazze italiane in cui

Non ci saranno i bastioni del Castello, le postazioni allestite a ridosso della Fontana delle 99 cannelle. Non ci sarà nessun pianoforte a far capolino alla fine dei portici di San Bernardino e le scalinate resteranno vuote. Però stasera, il

Un abbraccio in musica tra L’Aquila e Amatrice, una sequenza intensa e graffiante per restituire una speranza a tante storie segnate da una tragedia così grande. Una fra tutte quella di Claudio Leonetti, giovane allievo del Conservatorio “Casella” dell’Aquila che,

«Avevamo alle spalle un anno di lavoro per organizzare la seconda edizione di Jazz italiano per L’Aquila, nonché il ricordo di un’esperienza importante per tutti noi, non potevamo perdere tutto questo». Paolo Fresu ha motivato così la scelta di trasformare

«Mi chiamo Emanuele, vi mando questi giocattoli e spero che stiate bene, i pelusc (lui lo scrive così) sono per le femmine. Volevo venire, ma mamma ha detto no perché sono piccolo. Ho otto anni. Un abbraccio da Nocera». Al

«È vietato giocare a palla, saltare sul fieno, salire sugli alberi, ridere a crepapelle, sporcarsi, giocare con l’acqua, andare nelle pozzanghere. Illica ti amiamo». L’ironia spensierata che aveva spinto i ragazzi della piccolo frazione di Accumoli a mettere uno striscione

Si aggrava ancora il bilancio delle vittime del terremoto nel Centro Italia, aggiornato dalla Protezione Civile: 267 morti, 207 dei quali ad Amatrice, 49 ad Arquata e 11 ad Accumoli. I feriti passati per gli ospedali di Lazio, Umbria e