Materialità, quotidiano e memoria nel nuovo allestimento del MAXXI L’Aquila
«Con questa mostra il MAXXI si propone di valorizzare il passato, il presente e il futuro del territorio, offrendo uno spazio di sperimentazione in grado di potenziare i servizi culturali della città volta a indirizzare verso un approccio sempre più accessibile ai vari pubblici». Francesco Stocchi, direttore artistico del MAXXI, parla così del nuovo allestimento a cura di Lisa Andreani, che questa mattina verrà svelato a Palazzo Ardinghelli. Un percorso espositivo multidisciplinare, dal titolo Terreno – Tracce del disponibile quotidiano, che si propone di mettere in relazione materialità e memoria, avvicinando tradizioni culturali e pratiche artistiche, documenti storici e pratiche quotidiane, generando nuovi e aperti immaginari collettivi.
L’ISPIRAZIONE. Il riferimento tematico è a Gianni Celati. Scrittore, critico letterario e traduttore, morto a Brighton nel 2022, è considerato tra le figure più rappresentative nel dibattito italiano dagli anni Settanta in poi. Con la sua idea del “disponibile quotidiano” si tesse il fil rouge che attraversa le sale espositive di Palazzo Ardinghelli, guidando il visitatore in un percorso dedicato al “non visto”: scene, paesaggi e gesti del mondo quotidiano che spesso passano inosservati. Diventa così importante riuscire a riscoprirli, cogliendone il valore e rivelando nuovi, possibili significati.
Il terreno è indagato come risultato del processo di stratificazione, legandosi ai concetti di memoria e materialità, evocati dalle opere e dai manufatti in mostra. In una dimensione di costante innesto, si tracciano corrispondenze tra storie e oggetti apparentemente vicini, tra ordinarietà e tradizione, tra documentazione storica e invenzione: nascono così racconti e storie, non esemplari e non paradigmatiche ma fluide e mutevoli.
«Rappresentare il quotidiano», spiega Stocchi, «suggerisce all’arte un approccio differente che nasce dalla rappresentazione della realtà circostante. Questo non vuol dire che tutto diventa arte, ma che spesso un luogo come il museo può conferire all’oggetto rappresentato una connotazione insolita. Opere come Viaggio in Italia, a cui Celati ha collaborato, danno anche un’indicazione volta a fotografare il cambiamento».
A tutto il percorso è sottesa una dimensione di delicata ironia come strumento di relazione fra le opere e di lettura del quotidiano costantemente evocato. Nelle sale del museo convivono, in un serrato e immaginifico dialogo, opere delle collezioni del MAXXI, un ampio numero di manufatti, documenti in prestito dal Museo delle Civiltà di Roma e una nuova produzione della compositrice Ramona Ponzini che ha realizzato un ambiente sonoro.
L’OPENING. Oggi, proprio in occasione dell’opening, la sala della Voliera ospiterà due performance dal vivo dell’artista, in collaborazione con il Conservatorio Alfredo Casella. Ponzini ha realizzato delle partiture grafiche a partire dai dati di accompagnamento delle analisi relative ai pozzi esplorativi, condotte dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile – Architettura e Ambientale dell’Università dell’Aquila, sulla base dei quali ha creato l’opera. Nel caso della performance, a ogni esecutore è stata assegnata una partitura che si articola in 2 andamenti per 32 battute. Ponzini, con la supervisione dei maestri Maria Cristina De Amicis e Alessio Gabriele, ha chiesto agli studenti di scegliere in libertà la strumentazione da utilizzare e interpretare in chiave noise-improv le partiture assegnate.
«Anche un concerto», sottolinea Stocchi, «nelle stanze di un museo offre a chi ascolta una percezione diversa». Le due performance sono previste alle 12 e alle 17. La presentazione del nuovo allestimento è prevista, invece, alle 11.30 nell’ambito di un’anteprima per la stampa a cui interverranno Emanuela Bruni, consigliera reggente Fondazione MAXXI, con il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il direttore Stocchi. Sarà presente anche la curatrice Andreani che si è formata professionalmente al MAXXI.
«Questa esposizione», conclude Stocchi, «conferma la vocazione del MAXXI L’Aquila che è quella di interagire e valorizzare le realtà presenti sul territorio abruzzese. Il titolo della mostra diventa così quasi una dichiarazione di intenti a conferma di quella che si propone come vocazione unica per la sede aquilana. E questo rappresenta un’esclusiva in quanto nella struttura capitolina si dà spazio a tematiche e impostazioni di altro tipo legate all’innovazione e all’architettura contemporanea».
I NOMI DEGLI ARTISTI: Franco Assetto, Amedeo Aureli, Yto Barrada, Gianfranco Baruchello, Gianfranco Baruchello e Henry Martin, David Blamey, Diego Carpitella, Luciano Caruso, Luciano Caruso e Giuliano Longone, Cavart, Giorgio Ceretti, Pietro Derossi e Riccardo Rosso, Continuum, Mario Cresci, Claudia Durastanti, Francesco De Melis, Formafantasma, Francesco Garnier Valletti, Luigi Ghirri, Ezio Gribaudo, Illustrazione Abruzzese, Enzo Mari, Ana Mendieta, Bruno Munari, Ramona Ponzini, Quarto di Santa Giusta Centro Multimediale, Moira Ricci, Annabella Rossi, Bernard Rudofsky, Marco Schiavone, Shimabuku, Alessandra Spranzi, Susan Sontag, Superstudio, Luca Trevisani, Nico Vascellari, Luca Vitone e tutti i creatori dei manufatti appartenenti alle collezioni Arti e Tradizioni Popolari del Museo delle Civiltà.