Un jazz dalle Mille e una notte. Un pubblico quasi timido all'inizio di fronte al semi conosciuto artista, ma scatenato alla fine. Tutti in piedi ad applaudire per 5 minuti buoni e la standing ovation poteva durare di più, interrotta solo

Compare sul palco sulle note soffuse che escono dal pianoforte di Danilo Rea e inizia a cantare, quasi sottovoce, la sua “Sapore di sale” davanti a una piazza gremita. Quasi una dissolvenza incrociata con le ultime battute di Enrico Rava.

Nessun concerto pop, nessun concerto rock. Sul palco neanche cantanti o gruppi da stadio. Solo il jazz a riempire piazze, strade e vicoli, un fiume di gente che canta, balla e si lascia trasportare da improvvisazioni e virtuosismi. Vortici di

Faticò a lungo Duke Ellington a realizzare uno dei suoi sogni di artista, quello di suonare un concerto sotto le ampie volte della cattedrale della Grazia di San Francisco. Un progetto ostacolato dagli ambienti religiosi più conservatori che, pur non

La regola è che “ognuno vale uno”. Ma almeno in questo caso Grillo e i suoi pentastellati non c’entrano niente. Che si tratti di Enrico Rava o che, invece, sia semplicemente un componente di un’ensemble giovanile, il nome di ciascuno

Sgombriamo il campo da equivoci. Chi si aspetta di venire all’Aquila e trovare un parterre di ospiti internazionali rimarrà probabilmente deluso. Qui non parliamo di festival che sfruttano nomi dello star system dal cachet improponibile che magari col jazz hanno

ROMA. Un anno fa, i colori e le forme degli artisti di strada avevano invaso le strade dell’Aquila in una strana anteprima del Ferrara Buskers Festival. Tra i promotori di quell’iniziativa c’era il ministro dei beni Culturali, Dario Franceschini. Lo