Viaggiare stando fermi attraverso un percorso culturale dal titolo ‘Ticket to Ride – la Radio di Carta’ che si propone come un invito a un viaggio tra parole, canzoni e emozioni. Il libro (edito da Infomedia Group) rappresenta un esperimento nell’intrattenimento letterario e radiofonico. Scritto

“Anno X”, in qualsiasi modo lo leggi il senso non cambia: non è un’espressione palindoma, ma da una parte o dall’altra è ugualmente significativa. E il doppio senso di lettura è arrivato per caso: «Un giorno mi sono trovato a

La valorizzazione di potenziali siti turistici nei primi mesi del 2009 subiva un clamoroso stop. La direttrice regionale per i beni culturali Anna Maria Reggiani, domenica 15 marzo 2009, lanciava l’allarme sull’annunciato taglio del 30 per cento dei fondi da parte

Marzo 2009. Nessuno poteva immaginare che quello sarebbe stato l’ultimo mese normale di una città che, di lì a poco, avrebbe viste sconvolte la sua quotidianità e la sua storia. Il terremoto, però, all’inizio del mese, si nasconde. E la

Feste di fine anno con un programma ricco quello messo a punto dalle associazioni di Onna: Onna Onlus, Pro loco, Centro anziani, Congregazione Maria Santissima delle Grazie in collaborazione con la parrocchia San Pietro Apostolo. Ecco i principali appuntamenti. Venerdì alle

Le emozioni invariate nel racconto della tragedia del terremoto. Suoni, documenti, testimonianze, parole che scivolano sullo schermo di Casa Onna; riferimenti biblici a Giobbe e al Qoelet. I testi di Giustino Parisse, accompagnati dalla recitazione di Raffaello Mastrolilli eGuido D’Ascenzo, della

«Mezzo centimetro a destra, qualche millimetro più giù… ecco, adesso posso dirlo: San Giova’… t’abbiamo rimesso a posto! Ora passiamo a San Giuseppe». La giovane restauratrice guida il collega nel rimettere i quadri nelle due grandi cornici dietro l’altare. Se

Porte de Vincennes

A Porte de Vincennes avevo l’ostello. Ricordo quel microcosmo di bazar e negozietti, dal boulanger al salon de coiffure (all’epoca ne avevo bisogno più di adesso). Da e per la metro 1, ogni giorno, a piedi o coi rollerblades. Era

Le domande di una figlia che non c’è più al padre, sulla vita, sul terremoto, sui tanti motivi che spingono gli uomini a sbagliare, o a lasciarsi andare alla corruzione, o al desiderio di “approfittarne” pure in tragedie come quella

«Colapietra col terremoto ha chiuso». Chiedere al professor Raffaele Colapietra un’intervista sulla notte del 6 aprile e sugli eventi successivi è ormai sconsigliato. Non che manchino argomenti, ma la sua apparente reticenza nasconde il desiderio di liberarsi dai cliché e