Nel dedalo di stand di Street Science c’è una mappa che non espone dati ma ricordi. Si intitola “Geografie della memoria pre-disastro” e diventa un diario collettivo: post-it colorati raccontano il mercato, l’oratorio dei Salesiani, le scuole in centro. Accanto alle memorie compaiono i

Dopo le otto di sera a Rocca di Mezzo, comune di montagna di oltre 1.300 abitanti in provincia dell’Aquila, in caso di un malore restano da allertare solo il ‘112’ e la guardia medica: se un residente si sente male

Va bene, archiviamo pure la storia di “zieta è morta”. Ma domeniche così ti fanno capire perché sia stata tirata in ballo così tante volte: migliaia di persone nel centro storico, attività sportive di ogni tipo, stand e un meteo

Serata intensa al Sand Creek, dove sul palco si sono alternati diversi gruppi. La chiusura è stata affidata agli Yawp, che hanno conquistato il pubblico e la vittoria con un set interamente dedicato al rock americano. La scaletta ha proposto

“Per Gaza, stop al genocidio”: anche all’Aquila, con questo slogan, la Cgil provinciale ha chiamato a raccolta i cittadini che si sono ritrovati in piazza Duomo, nel centro storico. Centinaia di persone hanno risposto all’appello, riempiendo la piazza con bandiere,

Case puntellate, bar riaperti tra mille difficoltà, vallate che si spalancano dopo salite verticali, piazze svuotate dal silenzio. Per 14 giorni e 257 chilometri il fumettista romano Valerio Barchi ha camminato lungo il ‘Cammino nelle Terre Mutate’, il tracciato che

«‘Sta ‘bbòne Rocche, sta ‘bbòne tutte la Ròcche». Il senatore Luciano D’Alfonso, profondo conoscitore del dialetto abruzzese in tante delle sue sfumature, entra nel dibattito aperto dalla “Notte dei Serpenti” e dal suo ideatore Enrico Melozzi. «Credo che sia proprio la lingua abruzzese

In Abruzzo si arriva a discutere anche sul dialetto. O almeno su come usarlo in musica o in occasione di spettacoli. Dopo la “Notte dei Serpenti”, diretta dal maestro Enrico Melozzi e di recente trasmessa su Raidue, e le riflessioni

Corrado Guzzanti l’aveva detto a modo suo: i costumi regionali, con tutto il folklore a corredo, rischiano di sembrare “buffi e stupidi” travestimenti più che identità. Oggi il paradosso è servito: da una parte c’è Enrico Melozzi, patron della Notte

Gli schermi dei cellulari illuminano la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone: c’è chi li usa a mo’ di torcia, chi riprende Patti Smith, chi scorre le notifiche delle agenzie sull’operazione di terra israeliana nel cuore urbano di Gaza. Un