La 100 del Passatore, quest’anno la corriamo a distanza
22 Maggio 2020 Condividi

La 100 del Passatore, quest’anno la corriamo a distanza

Fonte: Gazzetta.it – Proprio vero che la corsa ha mille risorse, forse più di qualsiasi altro sport. Pensiamoci bene: non si è mai parlato tanto di corsa come quando non si poteva tradurre le parole in fatti, cioè durante il lockdown. Ma anche lì i corridori, più che gli amanti di altre discipline, hanno tirato fuori gli artigli. Tapis roulant, scale del palazzo, giri (stile criceto) in giardino o negli spazi condominiali, terrazzi: tutto si è rivelato utile per sopperire alla corsa tradizionale e ai suoi benefici fisici e psicologici. Per non parlare dei famosi 200 metri consentiti attorno alla propria abitazione che poi sono diventati 500 e in qualche modo ci hanno portato fino al confine del nostro comune.

LA MIA MARATONA HOME MADE

Ma ecco che, con l’agognata fine del lockdown, si è riaperto un mondo. Ora siamo tornati tutti a correre come ai bei tempi. Con mascherina a tracollo e in perfetta compagnia ma felici di correre. Però una cosa ci manca. La possibilità di partecipare alle gare, competitive e non. Per queste bisognerà attendere ancora parecchio, probabilmente dopo l’estate forse anche dopo. E i primi che potranno farlo saranno gli agonisti. O nelle gare a cronometro in pista o nelle maratone autunnali che al momento sono tutte riservate ai top runner.

Però, come dicevamo, la corsa ha mille risorse e proprio in questi giorni si sta diffondendo l’ultima moda: le corse virtuali. Un nome che si presta a qualche equivoco in effetti. Nel ciclismo (basti pensare al recente Giro d’Italia) l’attività virtuale, sia pure confrontando a distanza i tempi cronometrici, è quella che si volge sulla bici da camera o sui rulli, il canottaggio virtuale è quello col remoergometro, anche nel podismo la corsa virtuale fino a poco tempo fa era quella che si svolgeva sul tapis roulant.

Invece, come ha ben illustrato Giorgio Rondelli in due interventi su Gazzetta Active (con anche il calendario delle virtual run già programmate), il boom virtuale che la corsa sta vivendo è quello di corse vere, fatte su strada o in pista, in solitaria o in piccoli gruppi distanziati. Qualcosa di vero, di reale e in qualche modo anche emozionante. Correre da soli su un chilometraggio stabilito e poi confrontare il tempo ottenuto in base all’autocertificazione o al riscontro del GPS non potrà mai sostituire il confronto diretto, la sfida spalla a spalla, l’abbraccio o la stretta di mano col rivale battuto (o che ti ha battuto) all’arrivo. Non potrà sostituire neanche la gara a cronometro dove hai sempre la possibilità di raggiungere chi è partito prima di te. Però è il modo migliore per trovare gli stimoli a correre il più forte possibile e a cercare termini di confronti in tempi di coronavirus. Dobbiamo dire che i risultati stanno battendo lo scetticismo iniziale: escludendo chi anche in quest’occasione cercherà scorciatoie (che poi è come barare con se stessi e lo farebbe anche nelle corse regolari) i risultati visti finora hanno una buona dose di attendibilità. Ovviamente cambiano le condizioni atmosferiche, i percorsi e gli stimoli ma con una certa dose di approssimazione 3000 metri (o una maratona) è uguale per tutti.

PASSATORE – Il primo test importante lo avremo già sabato prossimo con l’edizione numero 48 del mitico Passatore, la Cento chilometri più apprezzata dagli amatori, che verrà sostituita dalla prima edizione virtuale. Dall’una di notte di sabato 23 maggio alle 22 di domenica 24 si potrà correre la 100 km ognuno a casa sua con tre opzioni: 100 km in unica sessione con tempo massimo di 20 ore; 100 km in sessioni multiple, fino al massimo di quattro, da svolgere entro 20 ore; 100 km in versione staffetta con massimo 4 atleti per squadra con un tempo massimo complessivo di 20 ore.

Così è andata la prova del Passatore lo scorso anno