OFENA. A sei anni dal sisma, sono ancora decine le aziende agricole che contano danni per centinaia di migliaia di euro a capannoni, rimesse e attrezzature. Molte attività dell’area del cratere, già provate dalla crisi del settore, si trovano nell’impossibilità

L’AQUILA. All’ingresso principale dell’Ufficio speciale della ricostruzione non c’è più gente di quanta non ne sia in attesa al vicino atelier di Alberto, parrucchiere per signora. I professionisti parcheggiano all’angolo di via Montorio al Vomano. Il personale dell’ufficio distribuisce talloncini

La reflex di Antonio Siringo, fotografo di Rolling Stone, cattura angoli e scorci del centro storico. Il silenzio di una zona rossa, pressoché immutato dal sisma. Pochi sguardi al passaggio sui sampietrini disegnano i contorni di un presente morbido. L’INIZIATIVA:

«È bene vigilare e prevenire qualsiasi tipo di infiltrazione criminale nella ricostruzione post-sisma. Ma non ci sto a considerare questa città come luogo di corruzione e del malaffare». Per l’assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, alle considerazioni espresse dal

La scossa delle 3,32 fa fuori metà delle apparecchiature e per qualche ora gli studi rimangono anche senza corrente. Ma dopo un po’ la radio torna comunque a trasmettere, almeno in streaming. In quei giorni, tra una canzone e l’altra,

Mentre continuano i disagi in vari quartieri del Progetto Case, il Comune si prepara a un cambio di passo nella gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria: i termini per la gara d’appalto che porterà alla scelta del nuovo gestore sono

Un unico processo, non tanti procedimenti “spezzettati”. Un’unica azione giudiziaria che metta di fronte alle proprie responsabilità i membri della commissione grandi rischi, così come rappresentanti di organismi locali e vertici nazionali, a cominciare dal capo della Protezione civile all’epoca

Tutto parte dal tempo. E dallo spazio. Dalla percezione mutata di una città in cui 32 secondi ne hanno cambiato il volto. L’orologio disegna un presente sospeso, come se macerie e puntellamenti ci fossero sempre stati. Da quella notte del

Delusione, rabbia, ma anche «imbarazzo» nel commentare la sentenza d’Appello che ha visto l’assoluzione di sei membri su sette della Commissione grandi rischi. All’indomani di questa nuova pietra miliare apposta nel lungo e delicato percorso del post-terremoto, la comunità aquilana

La Corte d’Appello dell’Aquila ha assolto sei dei sette membri della Commissione Grandi rischi che parteciparono alla riunione 5 giorni prima del sisma del 6 aprile. Giulio Selvaggi, Franco Barberi, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva e Michele Calvi sono