«Che mondo sarà nel 4038 e cosa sarà stato di noi? Cosa ne sarà dei sentimenti spontanei, dei sussulti del cuore, più in generale, dei rapporti umani?». La penna di Viola Di Grado, attraverso il suo romanzo “Bambini di ferro”,
Il manifesto dei “Cantieri del libero pensiero” è una dichiarazione che nasce spontaneamente come iniziativa culturale svincolata da qualsiasi espressione partitica, ad opera di un gruppo di scrittori, poeti e artisti indipendenti che si riconoscono a) nell’indiscussa adesione ai valori
Girodivite, Lithium 48 da Parigi a Roma
Riprende il mini-tour promozionale di Lithium 48 (Aurora edizioni), thriller fanta-psicologico a firma di Fabio Iuliano. Dopo le tappe dello scorso anno, in varie librerie del centro Italia, la biblioteca Rugantino di Roma ha ospitato una nuova presentazione. Un racconto
Prendete Antonio, il classico «quarantenne irrisolto» al centro di un romanzo, reduce da un matrimonio naufragato, un’ex moglie in carriera e la passione per il calcio. Un personaggio vittima di un’indolenza che niente riesce a scalfire, neppure i brutali omicidi
Centralmente: desiderio e distopia in Lithium 48
Fabio Iuliano è giornalista, musicista e docente di lingue straniere. Tra le sue collaborazioni vanta quelle con l’agenzia Ansa e il Centro. In passato ha lavorato a Parigi e Milano per Eurosport e Canal + . Ha condotto alcune inchieste
Pasolini: l’Abiura è compiuta
Tuonava così Pier Paolo Pasolini nell’articolo del 9 dicembre 1973 dal titolo «Sfida ai dirigenti della televisione.», che su Scritti Corsari si intitola Acculturazione e acculturazione, cominciando fin dal titolo a pungolare il lettore sulle dissonanze di significato di uno stesso
“Un uomo è a letto in una stanza senza porta…si sente ancora vuoto come il soffitto che sta fissando. È vivo, ma non sente assolutamente niente”. È così che si sente Simone, il protagonista di Lithium48, il personaggio nato dalla penna
#Siamomatti
In questi giorni è stato detto che “i malati psichiatrici sono i responsabili delle diffuse aggressioni”. Come ha detto la Società italiana di psichiatria i malati sono più spesso vittime e non carnefici, vittime di se stessi, della propria testa, degli altri.
Nati con la camicia (di forza)
di Giuseppe Tomei – Esistono dei non luoghi, degli spazi in apparenza vuoti che non sono quasi mai baciati dall’attenzione e dall’ascolto comune. Delle intercapedini dell’essere che non appartengono al vivere quotidiano, che ogni tanto si agitano per attirare i