“Il bacio azzurro”, la poesia dell’acqua
La pioggia “…è un bacio azzurro che riceve la terra…”. L’acqua è elemento imprescindibile della poesia di Federico García Lorca, evocata anche a livello evocativo e simbolico per dare forza a versi immortali. Quella stessa forza che ritroviamo nel docu-film di Pino Tordiglione, disponibile gratuitamente su Rai Play, dal titolo “Il bacio azzurro”, con ispirazione dichiaratamente lorchiana. Un film che racconta l’essenza dell’acqua, espressa come entità, come persona.
È ambientato nella provincia di Avellino e, più precisamente, in Irpinia, zona colpita da un terribile terremoto nel 1980. Il tema principale è legato alla difesa dell’acqua come bene pubblico: senza acqua non esiste vita. Ma sono diversi gli spunti trattati: il rischio idrogeologico, l’inquinamento, tradizioni e superstizioni locali, come il malocchio, un rito di paese che proprio dell’acqua sa evidenziare la purezza. Acqua che unisce, acqua che scorre e che depura.
L’opera è delicata, romantica, comunica poesia ed emozioni. Il lungometraggio risalta percezioni, sensibilità, evidenzia l’habitat del suono che proferisce melodie, vibrazioni, bisbigli. L’acqua è un elemento di vita e speranza, unico ad essere presente in tutte e tre le forme, solida, liquida ed aeriforme che più delle altre viene spesso maltrattata e peggio distribuita. Un bene prezioso da tutelare e salvare. “Finché c’è Lei ci sei tu!”: è questo il messaggio che si vuole comunicare.
Ha ricevuto il patrocinio dell’Onu, nell’ambito dell’iniziativa “Water for life” 2005-2015 e quello dell’Unesco per la salvaguardia delle sorgenti irpine, la menzione speciale fuori concorso “Aiff 2014”, il premio speciale fuori concorso “Officinema 2014” ed è stato selezionato per il concorso Onu “Best Practices Awards 2015”, per il “Capri Hollywood Film Festival” nel dicembre 2014 e al “Los Angeles Italia Art Film Festival” il 20 febbraio 2015.
“Il bacio azzurro” è stato voluto da Alto Calore Servizi Spa e dall’acquedotto IrpinoSannita. Il progetto è stato pensato verso la fine del 2012 in occasione del 75esimo anniversario dalla fondazione dell’acquedotto realizzato nell’anno 1938. Un evento che ricadeva nel 2013 con la proclamazione dell’anno mondiale dell’acqua da parte dell’Onu per la cooperazione e la tutela della risorsa idrica di cui l’Irpinia detiene uno dei bacini tra i più grandi del Pianeta, 15mila litri di acqua al secondo con oltre un migliaio di sorgenti.
Il film è stato girato sui luoghi d’acqua d’Irpinia, tra le sorgenti di Cassano, Montella, Volturara, Caposele che, insieme alle sorgenti di Serino, rappresentano uno dei bacini acquiferi più grandi del Pianeta. Vari nomi importanti fanno parte del cast: Remo Girone, attore in film internazionali; Sebastiano Somma, interprete di fiction nazionali; Claudio Lippi, showman di talkshow italiani; Lorenzo d’Agata, attore doppiatore, amato dal pubblico dei ragazzi e Vittorio Sgarbi, personaggio controverso e irriverente, come al solito.
SINOSSI. Francesco è un ragazzino di 11 anni vispo e curioso. Abita con la mamma e a scuola va con piacere e con profitto. Francesco è più maturo dei suoi amici perché vive il peso di una separazione. Ma il motivo non è importante per Francesco. Per lui è importante l’assenza. L’unico suo desiderio è rivedersi tutti e tre stretti in un sorriso. E tiene questo sogno ben custodito in sé. Unico a saperlo è il nonno Angelo. Complice del nonno è una strana “Creatura”, silenziosa e misteriosa, che alla fine trasformerà quella speranza in realtà. Grazie a un compito scolastico e alle vacanze, nonno Angelo accompagnerà Francesco in un viaggio straordinario di scoperta e di consapevolezza: conoscerà il mondo magico
dell’acqua. Ne coglierà l’essenza. E apprenderà che l’acqua non è solo quel liquido che beviamo meccanicamente, senza chiederci da dove venga. Gli sarà mostrata la semplicità e la delicata armonia di un mondo tanto diverso da quello artificiale che l’uomo si è creato comprendendo il profondo significato per la vita. Ne diverrà egli stesso amico e l’acqua,
riconoscente, lo prenderà per mano.
Varie le testimonianze, raccolte in tanti Paesi del mondo, sul valore dell’acqua. Altro tema importante è legato al rapporto padre e figlio, in una narrazione costruita sull’attesa di quest’ultimo di ritrovare il proprio genitore. Un po’ come Telemaco con Ulisse quando si trovò a dire: “Se quello che i mortali desiderano potesse avverarsi, per prima cosa vorrei il ritorno del padre”.
(Ha collaborato Federico García Iuliano) – Fonte: The Walk of Fame
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