Nuova avventura editoriale per Fabio Iuliano, giornalista e docente aquilano: dopo New York, Andalusia del cemento – il viaggio di Federico Garcìa Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz, esce adesso il libro Lithium 48, per la collana

Parigi 2002. Il mondo è sconvolto dai tristemente noti fatti di New York. Nella capitale francese, in un giorno come un altro, un giovane uomo si risveglia e si ritrova rinchiuso tra le austere e tetre mura di un ospedale

È questo il nostro problema, il problema di noi che viviamo nel Terzo Millennio, della nostra generazione a cavallo tra il vecchio e il nuovo: ci siamo stati quando vennero venduti i primi cellulari e computer, quando fu rilasciato Windows

Iniziamo da te: chi è Fabio Iuliano e come ti sei avvicinato alla letteratura a tal punto da diventare uno scrittore? Sono abituato a dare il giusto valore alle etichette e prima di fregiarmi del titolo di scrittore ce ne vorrà. Scherzi

La musica è tanto importante nell’universo privato del protagonista di Lithium 48 come in quello dell’autore, che il romanzo si apre con una playlist delle canzoni citate, e con il codice QR da utilizzare su Spotify per poterle ascoltare. A seguito dell’amara rivelazione dei

Lithium, come una canzone dei Nirvana. 48, come le ore ripercorriamo a ritroso in questa storia che ci fa sprofondare nelle paure dell’uomo contemporaneo. Il secondo libro di Fabio Iuliano, edito da Aurora, è un viaggio on the road in

È in programma giovedì 22 (ore 18) l’undicesimo incontro del Caffè Letterario al Bibliobus di piazza d’Arti in via Ficara. Si parlerà di Lithium 48, volume targato Aurora edizioni – casa editrice trentina indipendente – per la collana Pensieri nuovi.

Il titolo originario del primo film di Buñuel e Dalí a Parigi, quello che tutto il mondo avrebbe conosciuto come “Un cane andaluso”, era “Es peligroso asomarse al interior”, a indicare di quanto sia pericoloso guardarsi dentro. Nello scrivere un

Quando avevo sedici anni e mezzo avevo un gruppo: le nostre canzoni affrontavano temi banali come vita, amore e morte. Non ho mai rinnegato i tempi in cui sognavo di diventare famoso come Cristina D’Avena.  Poi però sigle come quella

L’altra notte ho fatto un sogno: ero dalle parti del Centre Pompidou, era bel tempo e c’era tanta gente. Ero con Paola, stavamo passeggiando. Artisti di strada intrattenevano i turisti con i loro giochi di prestigio. Gente da ogni dove,