La locandina li ritrae insieme, sorridenti, in un’altra vita. Entrambi con una chitarra a tracolla. Pino e Nello Daniele. Due fratelli da sempre uniti sul filo della sei corde. Un mix di suoni che sai a volte di jazz e

Verrà presentato al festival della Microeditoria di Chiari (Brescia) il libro del giornalista aquilano Fabio Iuliano New York Andalusia del cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz (Aurora edizioni), un volume che

Dallo zucchero filato dello scorso anno – ultima possibilità per chi voleva addentare qualcosa alla maratona del jazz – ai 160 chili di pasta, preparati e distribuiti domenica per raccogliere i fondi per la ricostruzione del cinema teatro di Amatrice,

«Dopo i musei è adesso il mondo del jazz a mobilitarsi per la ricostruzione. La cultura continua a dar sostegno alla cultura». Le parole del ministro Dario Franceschini, scritte sul programma, aprono una finestra sulle 25 piazze italiane in cui

Non ci saranno i bastioni del Castello, le postazioni allestite a ridosso della Fontana delle 99 cannelle. Non ci sarà nessun pianoforte a far capolino alla fine dei portici di San Bernardino e le scalinate resteranno vuote. Però stasera, il

L’Auditorium del Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila ha ospitato la cerimonia di consegna di un pianoforte a coda, acquistato per grazie alle generose donazioni raccolte con l’iniziativa di crowdfunding “Un pianoforte per l’Aquila ”, promossa dal progetto dei tre pianoforti di

In occasione della giornata internazionale del Jazz, iniziativa promossa dall’Unesco, la città è tornata a riscoprire il jazz in tutte le forme. Dalle lezioni concerto per i piccolissimi, a cura dell’associazione “Nati nelle note” fino alle esibizioni di cartello all’Auditorium

Un jazz dalle Mille e una notte. Un pubblico quasi timido all'inizio di fronte al semi conosciuto artista, ma scatenato alla fine. Tutti in piedi ad applaudire per 5 minuti buoni e la standing ovation poteva durare di più, interrotta solo

Compare sul palco sulle note soffuse che escono dal pianoforte di Danilo Rea e inizia a cantare, quasi sottovoce, la sua “Sapore di sale” davanti a una piazza gremita. Quasi una dissolvenza incrociata con le ultime battute di Enrico Rava.

Nessun concerto pop, nessun concerto rock. Sul palco neanche cantanti o gruppi da stadio. Solo il jazz a riempire piazze, strade e vicoli, un fiume di gente che canta, balla e si lascia trasportare da improvvisazioni e virtuosismi. Vortici di