Coronavirus, teatri e cinema fermi sino al 3 aprile
“Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi compresi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico che privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. Questo recita la versione finale del Dpcm firmato ieri dal premier Giuseppe Conte sul coronavirus.
Lo stesso decreto, indica al 3 aprile il termine delle disposizioni. In maniera teorica, potrebbero lavorare quelle strutture in grado di garantire le distanze di sicurezza. Tuttavia, quale sala cinematografica o teatrale può garantire la distanza un metro tra gli spettatori? E ammesso che si riesca a metterlo in pratica vuol dire che si sceglie per esempio quali abbonati far entrare e quali e no? Dimezzando gli incassi, tra l’altro.