Simona Molinari e l’omaggio in musica alla sua terra
«La mia è la voglia di rendere omaggio, attraverso la mia musica e il mio lavoro, a una terra che mi ha dato tanto». Simona Molinari torna in Abruzzo e lo fa con due date a ritmo di jazz e swing, due appuntamenti che guardano al Natale.
Si parte stasera, all’Auditorium di Renzo Piano all’Aquila, in un concerto in programma alle 18, in cui la cantante di sangue partenopeo cresciuta nel capoluogo dell’Abruzzo, porta sul palco la passione per i musical di Broadway, l’amore per il jazz e l’improvvisazione, insieme a una voce dalle sonorità afroamericane.
Tutto questo costituisce la cifra stilistica di un’artista che regalerà al pubblico un concerto dal taglio autobiografico per ripercorrere la carriera di un’interprete capace di collezionare prestigiose collaborazioni (Al Jarreau, Gilberto Gil, Peter Cincotti, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Renzo Arbore, Massimo Ranieri) e preziosi riconoscimenti (Premio Mogol, Premio Carosone, il Tenco). Sul palco, la Molinari sarà accompagnata dal trio composto da Fabio Barnaba al pianoforte, Fabio Colella alla batteria e Fabrizio Pierleoni al basso, per una scaletta che si divide tra i brani dei suoi ultimi progetti discografici, i successi della sua carriera e i classici del blues e del soul.
Solitamente Simona si esibisce in quintetto, ma stavolta – alle spalle – avrà anche i preziosi archi dei Solisti Aquilani, un appuntamento che è parte integrante della stagione. Domani il concerto – per la stagione della Società del Teatro e della Musica “Riccitelli” –a Tortoreto Lido, nell’auditorium del centro congressi del camping Salinello, in uno spettacolo più vicino alla strenna natalizia, dal titolo “Swinging Christmas”. La direzione di entrambe le serate è dell’aquilano Luciano Di Giandomenico che ha curato anche gli arrangiamenti del quinto e ultimo album studio della cantante, “Casa Mia” (2015). Il coordinamento è del direttore artistico dei Solisti, Maurizio Cocciolito. «Sempre emozionante per me tornare da queste parti e sono particolarmente felice per questa collaborazione con I Solisti con cui ho sempre desiderato dividere il palco», l’esordio di Simona.
Videoclip, concerti e progetti musicali come la direzione artistica della Factory Sound, un concept di Marco Panepucci e Marco Rotilio. Sono diverse le occasioni che la riapavvicinano all’Abruzzo e all’Aquila in particolare. Cosa la tiene legata a questa terra, in particolare?
«Credo di avvertire il bisogno a un certo punto della mia carriera – e della mia vita – di ritrovare le mie origini, a partire dai luoghi in cui sono cresciuta, musicalmente e no. All’Aquila ho sviluppato la mia passione per il canto. Sempre qui, il tempo ha alimentato dei legami e delle amicizie con molte persone che hanno segnato il mio percorso. Tanto più che sono tantissimi i musicisti che conosco Questo territorio è una fucina di talenti da valorizzare attraverso progetti come quello portato avanti dalla scuola di musica Factory Sound. Sono contenta di metterci la faccia.
Non solo, anche clip e concerti dedicati all’Aquila, specie dopo il terremoto…
Un evento che è parte della storia di tutti noi. Per me era importante, nel mio piccolo, mettere la mia arte a servizio di questa comunità.
Cosa ci si deve attendere dalla due giorni di concerti?
Dal mio esordio sono passati circa dieci anni e se riguardo la foto della mia prima partecipazione a Sanremo penso a quante cose sono cambiate da allora. L’unica cosa costante nel tempo è la quantità d’amore che ho metto in quello che faccio. Ecco, abbiamo lavorato a pezzi che potessero ripercorrere questo tempo. Vari i tributi che mi aiutano in questo flashback, da Nina Simone ad Aretha Franklin ad Amy Winehouse: canzoni come “Natural woman”, “Back to black”, “My baby just cares for me”, “Over the rainbow”, “When you’re smiling” affiancheranno brani che fanno parte del mio repertorio da sempre, come “Egocentrica”, “La Felicità” o “Dr. Jekyll Mr. Hyde”.
Sbalzi d’amore, questo il titolo della tappa aquilana del tour si propone anche come uno spettacolo. Come viene portato avanti?
Poesia e parole, lette e parlate, sul tema dell’amore. Un’esperienza personale ma anche condivisa con le esperienze del pubblico. Storie che si intrecciano.