«Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare». Capita

Cibo venezuelano e solidarietà in un’iniziativa a cura  dell’Associazione volontari per il servizio internazionale (Avsi)  nel ristorante La Churuata nella zona industriale di Sassa (L’Aquila). Un’iniziativa a sostegno di un progetto di accoglienza in Brasile di migranti venezuelani, dal titolo

Circa 300 persone, tra cui molti giovanissimi ed alcuni migranti ospiti di centri di accoglienza, hanno partecipato nel pomeriggio a Teramo alla manifestazione contro il razzismo, organizzata per esprimere solidarietà ai migranti, dopo le vicende della chiusura del Cara di

Tra i concorrenti ce n’era uno che per tutta la corsa, dall’inizio alla fine, rimuginava su un motto appreso dal fratello (un maratoneta anche lui): Pain is inevitable. Suffering is optional. Quello era il suo mantra. Il dolore non si

Un “Buongiornissimo!!! Caffè?“, inoltrato alle 7,02 di un mattino qualsiasi di questo tempo invernale, può dimezzare i livelli di serotonina. Specie quando fuori è ancora buio e c’è un tempo del cavolo. Magari sei ancora nel letto a girare come

Lo scrittore Paul Auster diceva che la verità è nei dettagli e che i dettagli fanno la storia.  Lo scrittore Giulio Cavalli che con “Caranaio” ha narrato una mostruosa miscela di cadaveri, potere, egoismo e denaro, spiega che quando i

In questo momento ci sono in strada donne e bambini che supplicano di essere portati subito “a casa” perché si gela. I centri a loro dedicati non apriranno prima delle 20 e 40 e siamo qui a stringerci nei cappotti

“1861 – Storie di briganti”, uno spettacolo con Alessandra Tarquini, Michele Di Conzo e Marco Valeri, per la regia di Eugenio Incarnati (produzione Tsa). Si tratta di un lavoro che rappresenta un’elaborazione di “1861 – Una storia italiana” prodotto, per

Lo scorcio notturno di una strada metropolitana fa da sfondo a un grande bar illuminato da fredde lampade al neon. All’interno, tre clienti e un barista. L’espressione della coppia seduta di fronte al barman è assorta, persa in chissà quali

«Lo turbò il sospetto tardivo che è la vita, più che la morte, a non avere limiti». Le ultime righe del capolavoro di Gabriel García Márquez, “L’amore al tempo del colera”, danno il senso della forza di quei sogni che continuano