È da poco passata la mezzanotte di un lunedì qualunque di una settimana qualunque di inizio autunno. Uno di quei lunedì in cui in giro c’è poco o niente, non si manifestano neanche gli spacciatori di popper. L’Aquila esercita la

Quando si è fatta una certa, i balconi finiscono tutti per assomigliarsi e, anche in quel di Scoppito (L’Aquila), non fai fatica ad ambientare una scena come quella di Romeo e Giulietta: lei affacciata con due dita fra le treccine

Follow the music. Segui la musica e ti ritrovi a guidare per cinquanta chilometri sull’autostrada più sgangherata del reame, dove si viaggia solo a corsie alterne tra cantieri, segnaletica improbabile e ponti tagliati a metà, tanto che di notte sembra

“Suonare le Fender è un’arte a sé: se solo pensi a tutte le volte che si scordano”, diceva Ritchie Blackmore dei Deep Purple. A sinistra, Marylin Monroe. Dal lato opposto della parete, Audrey Hepburn. Al centro la divina Sofia. “È

L’approccio non è dei più sereni: chiedo al bancone un bicchiere di ginseng e mi arriva un bicchiere di genziana. Del resto si sa, la storia dello Zampy bar – Zampò per tutti – è scandita da equivoci e leggende

Carine le suggestioni del Natale, come le belle luci d’artista (le avranno rimosse poi?) che ti danno quell’atmosfera di calore anche se le temperature sono quelle che sono. A volte, decorazioni e giochi luminosi si propongono come un  invito a

Proposito per il prosieguo del 2019: niente più canzoni di Ligabue al karaoke, meno che meno Piccola stella senza cielo. Certo, però, che la tentazione è forte: Alessia Toscano, la ragazza al microfono posto in un angolo del Mastro caffè

Sulla parete sopra il bancone, una lampada nera Industry in metallo puntata su una piccola cornice con dentro una foto di Bud Spencer e Terence Hill in Continuavano a chiamarlo Trinità. Una scelta apparentemente fuori dalle corde da un locale

“Domando scusa, fate vedere Sanremo qui?”. Ora, ci sono tempi e modi per fare domande. E, talvolta, è facile sbagliare entrambi. Entri in un bar, vedi uno schermo piatto non sintonizzato su una partita di pallone e chiedi di mettere

“Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso”. Basta mettere mezzo piede nello chalet di legno che subito hai in testa la sequenza di accordi del Fiume Sand Creek, a prescindere dalla musica proposta dalle casse del locale.