“Ridateci gli spazi aperti: non sono pericolosi”, la protesta
17 Aprile 2020 Condividi

“Ridateci gli spazi aperti: non sono pericolosi”, la protesta

Tre i motivi della mobilitazione (qui il video): “Lo spazio aperto è il luogo più sicuro; le persone sono fino a prova contraria responsabili, bisogna regolare non vietare”.

“La mia iniziativa”, ha spiegato, “nasce per difendere la dignità mia e delle persone che si vedono ogni giorno limitate nella loro libertà senza che facciano alcunché di oggettivamente rischioso per la salute collettiva”.

Secondo Manzotti, “le limitazioni alla libertà personale cui siamo soggetti non sono misure sanitarie ma sono giudizi morali sulla presunta irresponsabilità delle persone. Questo non è accettabile. Le persone sono responsabili fino a prova contraria. Le aree aperte sono un presidio sanitario irrinunciabile. Faccio riferimento a uno studio recente che su 318 casi di contagio, ben 317 sono avvenuti al chiuso. Oggi abbiamo più paura dei controlli che del virus. Come filosofo io non possono evitare di difendere la persona, la ragione, la dignità”.

Il docente-filosofo ha precisato che “L’iniziativa non vuole andare contro decreti e ordinanze. Le leggi vanno rispettate per principio anche quando, come diceva Socrate, possono non essere considerate giuste”.

La richiesta è quella di riaprire aree verdi e marine.

di Fabio Iuliano – fonti: Agora Vox e Girodivite.it