Devo essere sincera, appena mi è arrivato questo libricino non gli avrei dato una “lira” di fiducia. La rilegatura non è delle mie preferite, si ha la sensazione di un opuscolo ben sviluppato, e purtroppo anche l’impaginazione non è delle

Un racconto ambientato nel 2002 in una Parigi stravolta dalle paranoie del protagonista Simone, rinchiuso tra le mura di un ospedale psichiatrico con un buco nella memoria di quarantotto ore. Una storia intensa e sofferta che riflette un momento storico

Cosa può succedere alla propria vita in quarantotto ore? Quanto può cambiare senza che, sulle prime, non si ricordi nulla? Come ci si può improvvisamente trovare in una stanza sconosciuta con le sbarre alle finestre? Come si è arrivati ad

Fabio Iuliano,giornalista e docente di lingue straniere, firma un nuovo e particolare romanzo dal titolo Lithium 48, edito da Aurora. Lithium come i sedativi somministrati in una clinica psichiatrica francese; 48 come le ore ripercorse da Simone, blogger e musicista ricoverato per un TSO in seguito a… non si sa, da

Nuova avventura editoriale per Fabio Iuliano, giornalista e docente aquilano: dopo New York, Andalusia del cemento – il viaggio di Federico Garcìa Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz, esce adesso il libro Lithium 48, per la collana

Con Lithium 48 mi sono imbattuta in Fabio Iuliano per la prima volta. Questo romanzo breve, di sole 70 pagine, è stato categorizzato come distopico, io ho preferito, però, presentarvelo come Postmoderno, perché mi ha ricordato molto i romanzi dei grandi autori fautori del genere:

Capire. Cercare di capire. Chi siamo? Chi siamo diventati? Una corsa, una ricerca esistenziale tra le strade e le linee della metro di una Parigi dall’animo vibrante che avvolge tutto, osserva, schernisce, giudica come la coscienza di un inanimato essere

Il motivo che mi ha spinto a leggere “Lithium 48” è stato il genere distopico. Io amo i romanzi distopici, sia le pietre miliari di Orwell, Bradbury e Huxley, sia i più recenti distopici con contaminazioni YA. Non è lo

Parigi 2002. Il mondo è sconvolto dai tristemente noti fatti di New York. Nella capitale francese, in un giorno come un altro, un giovane uomo si risveglia e si ritrova rinchiuso tra le austere e tetre mura di un ospedale

È questo il nostro problema, il problema di noi che viviamo nel Terzo Millennio, della nostra generazione a cavallo tra il vecchio e il nuovo: ci siamo stati quando vennero venduti i primi cellulari e computer, quando fu rilasciato Windows