«Dopo i musei è adesso il mondo del jazz a mobilitarsi per la ricostruzione. La cultura continua a dar sostegno alla cultura». Le parole del ministro Dario Franceschini, scritte sul programma, aprono una finestra sulle 25 piazze italiane in cui

Non ci saranno i bastioni del Castello, le postazioni allestite a ridosso della Fontana delle 99 cannelle. Non ci sarà nessun pianoforte a far capolino alla fine dei portici di San Bernardino e le scalinate resteranno vuote. Però stasera, il

L’Auditorium del Conservatorio “Alfredo Casella” dell’Aquila ha ospitato la cerimonia di consegna di un pianoforte a coda, acquistato per grazie alle generose donazioni raccolte con l’iniziativa di crowdfunding “Un pianoforte per l’Aquila ”, promossa dal progetto dei tre pianoforti di

«Facciamo un interplay», annuncia Fresu parlando alla platea dell’Auditorium del Parco del castello. Il trombettista, direttore artistico della kermesse per Amatrice e L’Aquila, invita i suoi ospiti a una interazione spontanea che si regge sull’influenza reciproca. Niente strumenti però: si

Un abbraccio in musica tra L’Aquila e Amatrice, una sequenza intensa e graffiante per restituire una speranza a tante storie segnate da una tragedia così grande. Una fra tutte quella di Claudio Leonetti, giovane allievo del Conservatorio “Casella” dell’Aquila che,

«Avevamo alle spalle un anno di lavoro per organizzare la seconda edizione di Jazz italiano per L’Aquila, nonché il ricordo di un’esperienza importante per tutti noi, non potevamo perdere tutto questo». Paolo Fresu ha motivato così la scelta di trasformare