Quando Duke Ellington spalancò le porte della cattedrale di San Francisco
6 Settembre 2015 Condividi

Quando Duke Ellington spalancò le porte della cattedrale di San Francisco

Faticò a lungo Duke Ellington a realizzare uno dei suoi sogni di artista, quello di suonare un concerto sotto le ampie volte della cattedrale della Grazia di San Francisco. Un progetto ostacolato dagli ambienti religiosi più conservatori che, pur non obiettando in linea di principio sul fatto che il jazz possa servire ad avvicinare a Dio come gli altri tipi di musica, in realtà lo contrastarono nei fatti ritenendo che quei suoni e soprattutto quei ritmi sensuali non fossero adatti a un luogo di culto. Cocciuto, come tanti lo ricordano, Duke Ellington non si arrese fino a quanto non strappò il nulla osta per suonare in una chiesa. E le porte della cattedrale si spalancarono, guarda caso, il 6 settembre del 1965. Oggi, 6 settembre dell’Anno Domini 2015, a cinquant’anni esatti da quel concerto, la Curia aquilana si appresta a riaprire alla maratona jazz le due basiliche di San Bernardino e San Giuseppe Artigiano, inizialmente precluse ai concerti in quanto giudicato fuori luogo suonare musica diversa da quella sacra o, dalla classica, davanti all’altare.

IL DIETROFRONT. Una retromarcia a tutti gli effetti: venerdì gli organizzatori si erano trovati a comunicare luoghi alternativi alle due chiese, tirando in ballo anche palazzo Fibbioni ai Quatrro Cantoni, attuale sede del gabinetto del sindaco. Invece è stato proprio il primo cittadino, Massimo Cialente, a convincere l’arcivescovo Giuseppe Petrocchi a chiudere un occhio. E così «in deroga alle disposizioni vigenti» la Curia ha concesso l’utilizzo delle due chiese, anche perché questa maratona è considerata parte integrante del calendario della 721esima Perdonanza celestiniana.

“MUSICA MEDITATIVA”. C’è un però. «Tale decisione», fanno sapere i vertici ecclesiastici, «è conseguente anche all’assicurazione che il repertorio che ivi verrà eseguito appartiene al genere “meditativo”, espressione della ricerca di interiorità e di valori, nelle forme specifiche di questa tipologia musicale». Ora, quanto ci sia di “meditativo” nel trio di fiati Colombo-Schiaffina-Martino, attesi a San Giuseppe, oppure negli assoli di piano di Battaglia, Petrin e Di Toro, in lizza a San Bernardino, sarà il pubblico a stabilirlo. C’è da dire che mettere dei paletti a una manifestazione concepita per la solidarietà nei confronti di una città ancora in affanno dopo il sisma, avrebbe rappresentato in sè una scelta fuori luogo. Quindi, ben venga questo dietrofront.

DODICI ORE NO STOP. Tutto pronto. Nella notte c’è stata l’anteprima con il dj set di Nicola Conte in piazza Chiarino, una selezione sapiente e sofisticata che prende le mosse dalla tradizione jazzistica italiana per sconfinare nella bossa nova. Oggi, largo ai nomi che hanno fatto di questo genere un’eccellenza internazionale, da Enrico Rava a Danilo Rea, passando per Enrico Pierannunzi, Franco D’Andrea, Antonello Salis, Gianni Coscia, Gianluigi Trovesi, Rita Marcotulli, oltre a Paolo Fresu, direttore artistico dell’evento. Ci sarà anche Gino Paoli, nel concertone finale di piazza Duomo. Alberghi pieni e centro storico che si prepara ad accogliere questa mega esibizione di solisti, piccole e grandi band, orchestre e combos delle scuole, con tanti studenti e musicisti in erba. Sono 587 i jazzisti distribuiti nelle 18 postazioni del cartellone ai quali si aggiungono vari artisti che saranno impegnati nelle estemporanee e negli happening lungo il percorso.

DOVE MANGIARE. Dalla Fontana Luminosa alla Villa comunale (lungo corso Vittorio Emanuele, corso Federico II), in piazza Duomo, via San Bernardino, via Leosini e in via Garibaldi si trova la maggior parte dei locali adatti a palato e portafoglio di ogni tipo. Dai bar per un aperitivo o un panino veloce, ai ristoranti con prodotti tipici. Senza dimenticare osterie, birrerie e gelaterie artigianali. Un percorso enogastronomico che accompagna la maratona.

DIRETTE. A divulgare l’intero evento saranno le tre emittenti di Radio Rai che, in diretta, racconteranno concerti e backstage. La maratona inizierà alle 10 per una copertura completa e capillare. Previsti collegamenti al Gr1, approfondimenti su Radio2, mentre Radio3 alle 21 trasmetterà la diretta del concerto di piazza Duomo. In città le telecamere di RaiNews e Rai5.

di Fabio Iuliano – fonte il Centro