C’è una foto di Francesco Colantoni, dal titolo “L’Aquila in ricostruzione”, che rimbalza da una bacheca all’altra di Facebook in queste ore. La si trova, facilmente digitando l’hashtag #Abruzzoesto ideato come omaggio alla nostra regione, partendo dal punto di vista sociale

A Cagnano,  tra le case di Torre, tra i vicoli di Fossatillo, a spasso per i borghi accarezzati dai versi del poeta popolare Fausto Ruggeri. E poi ancora più su, dove il verde si apre e vorresti avere un paio

Era da poco finita la guerra, e questa terra portava ancora i segni di anni difficili. Nonno Michele andava di paese in paese sospingendo un carretto che fungeva, nello stesso tempo, da mezzo di locomozione e da bottega. Era un

«Un attar! Questo autobus è un attar. Avete presente uno di quei carretti con asinello che vanno da un paese all’altro per portar pane e pannocchie? Ecco quello è un attar, siamo in viaggio da ore e non abbiamo passato

«La nostra terra è la nostra madre e l’Italia la nostra moglie. Una moglie la scegli, ma la mamma è sempre la mamma: nessuno ti vuole bene come la mamma». Hassan El Aatmani si prepara a tornare a casa. Chiuderà

Due euro e cinquanta l’ora, per una giornata di lavoro di 12-14 ore. Pochi contributi e, per i più “fortunati”, la prospettiva di incassare un terzo dello stipendio dichiarato, pur di ambire alla disoccupazione. Col sole d’estate che costringe ad

Politici in prefettura: promessi interventi per 600mila euro. Fuori sit-in di lavoratori Telespazio e familiari delle vittime di Fabio Iuliano – fonte: il Centro

L’acqua fluida del porto di Giulianova si riflette negli occhi di una ragazza in camice bianco davanti al mercato ittico. Occhi azzurri fragili che si fanno strada tra i pescatori riuniti a contrattare il prezzo di seppie, sogliole e “stracciavocc’”.

Si fa chiamare Papi, perché il suo nome sarebbe troppo complicato da dire e da scrivere da queste parti. «Mica vorrai vedere i documenti?», chiede sorridendo a chi vuole saperne di più. Il pizzetto lo fa assomigliare a Ben Harper,

Da una parte, un delfino bianco con scritto Lina. Dal lato opposto, un altro delfino – contrapposto in modo identico e speculare – con scritto Marcello. Lo stemma biancazzurro al centro del box e una sciarpa su una delle pareti