L’Aquila film festival ha chiuso i battenti nel segno del simbolismo e della denuncia sociale, ma anche rifiuto dell’emarginazione e delle ingiurie della guerra. La giuria dell’edizione 2015 della rassegna cinematografica del capoluogo, che si è svolta all’Auditorium Renzo Piano,

Miguel de Cervantes, nello scrivere il suo Don Chisciotte non poteva certo immaginare quanta fatica si fa nel portare in scena le gesta del fantastico hidalgo. Specie se a provarci è una comunità di disabili, i cui volontari hanno poca

L’AQUILA. Dallo specchio d’acqua di Narciso ai quindici minuti di notorietà individuali, una visuale di un futuro 2.0 immaginato molti anni prima. La 12esima rassegna Cinema e psichiatra, promossa dall’Istituto cinematografico “La lanterna magica” e dal Dipartimento di Salute mentale

di Fabio Iuliano “La mia terra è il microcosmo da cui partire per mettere in scena storie universali”. Il cineasta Edoardo Winspeare non è affatto stanco di raccontare il suo Salento. Alla pari nei suoi lavori precedenti, tra cui Sangue