Leggendo Oceans: recensione di Alessandra Perfetto
Oceans si legge tutto d’un fiato e a un certo punto il fiato te lo toglie proprio.
Ma andando in ordine, chiariamo che cos’è Oceans. Oceans è il libro di Fabio Iuliano, che come si legge nella sua bio, è giornalista, docente di lingue, turista della musica e dello sport. Anche musicista, maratoneta e grande fan dell’estate, aggiungo io. Direttore editoriale del magazine “The walk of fame”, firma altri due libri: Lihium 48 e New York, Andalusia del cemento. Il viaggio di Garcìa Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz.
In Oceans Iuliano ci racconta uno spaccato di vita di Simone, il protagonista di una storia unica, a tratti surreale, ma talmente speciale da farci sognare.
Le descrizioni realistiche e particolareggiate disegnano dei quadri in cui vorremmo saltarci dentro, come fa Mary Poppins al parco quando salta nei disegni di Bert. Simone ci fa venire voglia di entrare in un tipico pub i cui colori e odori sembra di sentirli e vederli. Scorrendo le pagine ci viene voglia di prenotare un volo, per Lisbona, uno per l’Irlanda, uno per Roma e anche uno per L’Aquila, per quest’ultima, con qualche parola mi ha fatto venire subito la nostalgia di casa e di un bicchierino di ratafia.
Tra le righe potrei aver letto anche qualche cicatrice del terremoto dell’Aquila del 2009: “Un presente isolato da qualsiasi suono esterno. – scrive Iuliano- Atomi si silenzio sospesi tra un prima e un dopo”. Parla anche di …”nostalgia del futuro che dà la forza di guardare oltre”. Chissà poi se la cicatrice è nello scrittore o nel lettore, o entrambe si fondono in una narrazione univoca che rievoca ricordi e ferite comuni.
Tra una citazione di Pedro Salinas e una di Drake una vastità letteraria e culturale che attraversa vari secoli, Iuliano ci fa venire voglia di una bella birra ghiacciata e di andare a vedere una sofferta partita di rugby. E mentre abbiamo ancora nelle narici l’odore di erba, fango e sudore, viaggiamo su due bici che hanno sopra la rugiada e intorno l’odore dell’oceano.
Durante tutta la narrazione la concentrazione vacilla a causa della colonna sonora della vita di Simone, gusti musicali fantastici, per questo protagonista brillante, ma un po’ sfortunato. Per fortuna Iuliano non ci lascia a bocca asciutta, perché dopo i ringraziamenti abbiamo una bella sorpresa: la playlist che accompagna il racconto, da scaricare su Spotify tramite un Qrcode.
Che dire di più? Intenzionalmente o no l’autore ci lascia con la voglia di saperne ancora e ancora delle avventure di Simone perciò…. “No te vayas, non te ne andare”.