Congo, musicista freddato per una canzone contro il gruppo M23
15 Febbraio 2025 Condividi

Congo, musicista freddato per una canzone contro il gruppo M23

Il musicista congolese Delcat Indico è stato ucciso a Goma (Nord Kivu) mentre girava un videoclip. Il suo corpo è stato ritrovato con segni di ferite da arma da fuoco. Indico, noto per le sue critiche al governo e ai ribelli, era recentemente fuggito dal carcere dopo la presa della città da parte dell’M23.

Il governo attribuisce l’omicidio ai ribelli, mentre l’M23 incolpa le forze governative. La sua morte ha scatenato proteste a Beni, suo luogo di nascita. Il Ministero della Cultura ha parlato di “assassinio”, ricordando il suo impegno musicale. Indico era stato incarcerato nel 2021 per critiche al presidente Tshisekedi, ma poi assolto.

LA SITUAZIONE. L’opposizione chiede giustizia: Martin Fayulu ha esortato alla fine della guerra, mentre Moïse Katumbi ha chiesto di identificare e punire i responsabili. La situazione, d’altra parte, resta drammatica in tutta l’area di Nord Kivu. Malgrado l’annuncio del cessate il fuoco da parte dei ribelli nella Repubblica Democratica del Congo, gli scontri continuano e gli scenari restano drammatici nell’area di Goma, per i residenti e per le organizzazioni umanitarie che vi operano.

“Qualche giorno fa – spiega Francesco Barone, docente dell’Università dell’Aquila e presidente della onlus Help Senza Confini – sono riuscito a sentire telefonicamente i miei contatti a Goma. Le comunicazioni restano precarie. Goma sta attraversando giorni drammatici a causa del conflitto scatenato dal gruppo M23. La popolazione è stremata – aggiunge – manca il cibo, le medicine, i prodotti per l’igiene.

Le strutture sanitarie sono al collasso per l’elevato numero di feriti. Molte scuole e alcuni centri medici sono stati saccheggiati, mentre l’acqua potabile scarseggia. Le uccisioni quotidiane proseguono – spiega Barone – talvolta casa per casa, soprattutto nelle periferie della città. Alcune notti fa notti fa è stato ucciso un capo villaggio di Kiziba insieme ai suoi tre figli. Molte donne sono state violentate. Uno dei miei contatti mi riferisce di essere stato costretto a bruciare la lettiera del mio letto e alcuni mobili per poter cucinare”.

LA CANZONE. Questa la traduzione in italiano della canzone per la quale è stato ucciso, proprio mentre ne registrava un videoclip:

Qui a Goma vi chiamate M23, a Beni siete gli ADF, a Ituri siete i CODECO, sì, siete voi, la politica di occupazione Tutsi.
Buongiorno, invasori, ci rendete rifugiati, so che ci temete, ma i vostri cuori duri vi trattengono qui.
Vi fermerete o vi limiterete qui, perché Tshisekedi vi ha mentito, vi fermerete e vi limiterete qui, questo paese appartiene ai congolesi.

Abbiamo perso unità e amore, per questo siete in prima linea, questa volta sarà occhio per occhio, non fuggiremo più.
Goma, Goma, la capitale della rivoluzione. Beni è benedetta, la capitale della resistenza.
Bukavu e Butembo, le capitali del commercio. Kinshasa, non tradire mai il Congo.
I proiettili, i proiettili, ooooohh il nostro cibo a Est, le pietre saranno la nostra arma contro l’M23 a Goma.

I liberatori (M23) violentano le nostre madri, i liberatori saccheggiano e rubano liberamente in pieno giorno.
I liberatori non hanno amici a Goma, cosa grave, i liberatori vogliono il dialogo.
Vi fermerete e vi limiterete qui, perché Tshisekedi vi ha mentito, vi fermerete e vi limiterete qui, perché questo paese è per i congolesi.
Goma, la capitale della rivoluzione, e Beni, che è benedetta, la capitale della resistenza.
Bukavu e Butembo, le capitali del commercio. Boyoma, Kinshasa, non tradire mai il Congo.
I proiettili, i proiettili, ooooohh il nostro cibo a Est, le pietre saranno la nostra arma contro l’M23 a Goma.

Voi, i liberatori, siete sostenuti dalla MONUSCO, anche il governo è governato dalla MONUSCO.
Tutti voi siete ribelli. No all’imperialismo, sì a un nuovo esercito indipendente nel nostro paese.
LIBERTÀ