Dentro palazzo Galli a Fontecchio tra arte e socialità
23 Dicembre 2024 Condividi

Dentro palazzo Galli a Fontecchio tra arte e socialità

Chi da queste parti non ha ricordi di infanzia nella vecchia scuola elementare Giovanni Titta Rosa? Ne è consapevole la sindaca Sabrina Ciancone, nell’accoglierci a palazzo Galli, l’edificio storico che giovedì scorso ha riaperto al pubblico a Fontecchio (L’Aquila) dopo tre diversi interventi di ricostruzione e riqualificazione post-sisma. Una struttura che è pronta per una nuova vita, dal momento che dal 2011 esiste un plesso scolastico che ospita nido, infanzia e primaria. Palazzo Galli, invece, è destinato ad accogliere un bistrot e un centro socio-culturale.

“A breve”, è stato annunciato dall’amministrazione comunale, “pubblicheremo gli avvisi per l’affidamento della gestione di questa porzione del palazzo storico”. L’auspicio è che si possano trovare degli investitori interessati a portare avanti sia l’attività di ristorazione, sia le proposte culturali.

“La gestione degli spazi”, sottolinea Ciancone, “dovrà avvenire in sinergia, in modo da evitare sovrapposizioni nell’offerta, tra proiezioni, incontri e concerti che nei mesi più caldi possono avvenire anche nel cortile esterno”.

Intanto, in questi giorni, l’attenzione è tutta concentrata sull’allestimento interno, con sette artisti ad esplorare il concetto di Individuo Plurale, in un’esposizione collettiva a cura di Valeria Pica. La mostra esplora questa pluralità identitaria attraverso un dialogo tra artisti, paesaggi e intuizioni creative. Le opere esposte riflettono sull’intreccio tra esperienze personali e contesto sociale, alternando rappresentazione e astrazione.

L’iraniana Setareh Goodarzi cattura l’evanescenza delle visioni interiori con opere che oscillano tra realtà e astrazione. Nicolò Guarraci, con un approccio audace e libero dai limiti della tela, esprime la soggettività interiore attraverso un linguaggio visivo ribelle. Marco Rodomonti propone una riflessione sull’influenza collettiva e la tensione tra individualismo e conformismo. Francesca Racano, con le sue “tracce” mnemoniche, esplora il legame tra memoria e trasformazione emotiva. Il messicano Erick Cuevas, in arte Nespy5euro, introduce un tocco di surrealismo attraverso narrazioni che liberano la fantasia e invitano all’assurdo. Debora Panaccione, attraverso le diapositive del padre e materiali riciclati, esplora la memoria come frammento tangibile e intimo. Massimo Piunti indaga i “presìdi umani perduti”, celebrando la spiritualità marginale di chi vive ai confini della società. Un lavoro tra memoria e terra (le cui forme sul parquet riempiono la stanza) che si riallaccia alla ricerca dell’artista sullo spopolamento delle aree interne.

In un’ala dello stesso palazzo Galli è attivo il Fontecchio International Airport, i cui allestimenti sono a cura dell’artista americano Todd Thomas Brown che in questi giorni espone 25 opere nell’ambito della mostra “Inside the green of resilience-Dentro il verde della resilienza”. La mostra, che comprende anche opere del passato, può essere visitata durante tutto il fine settimana su appuntamento, contattando l’artista che – alla pari degli altri – mette in vendita ogni suo lavoro.

Un percorso espositivo che “descrive un processo incentrato su qualcosa di sorprendentemente accessibile a tutti: ognuno di noi sente profondamente e intimamente la consistenza di ciò che è sentirsi più vivo, o meno vivo. E possiamo identificare questa presenza negli altri, nelle piante, negli animali e negli interi ecosistemi. Un’opera d’arte è uno dei modi di aiutare a ricordare a se stessi e agli altri questo fatto, e quindi a ricordarci di ascoltare interiormente questo impulso di vita”.

Todd Brown, già protagonista di iniziative capaci di mettere in relazione decine di artisti in simultanea in tutto il paese – si pensi a “Niente di speciale, meno male” – è al lavoro anche nell’allestimento di alcuni appartamenti da utilizzare come foresteria per artisti e appassionati, con stanze arredate con un tocco davvero originale. Periodicamente, l’artista permette di visitare gli stessi locali in cui vive quotidianamente, alternando lunghi soggiorni a Fontecchio a periodi di lavoro all’estero tra Usa, Spagna e Turchia.

di Fabio Iuliano – fonte: Virtu Quotidiane.it 

LE FOTO

      

Le opere di Todd Thomas Brown