Perdonanza, il controcanto di pace al tramonto di Centurelli
Quando le due file di bambini e runner veterani raggiungono la chiesa di Santa Maria di Centurelli a Caporciano (L’Aquila) al seguito della fiaccola di Celestino, non manca ormai molto al tramonto.
I più piccoli si fanno strada tra altre due file, create dai bandierai dei Quattro Quarti. Oltre alla fiaccola, in omaggio al viaggio del papa eremita dall’Eremo di Sant’Onofrio sino all’Aquila nel 1294, i bambini accompagnano un dono particolare che viene lasciato alle comunità: una lucerna in ceramica di Castelli che viene donata a ogni comunità locale, come simbolo identitario di socialità, integrazione, fratellanza, riconciliazione, perdono e pace.
Quella pace che simbolicamente veicolano i bambini i cui passi tra le bandiere internazionali poste davanti alla chiesa da Angelo Giordani suonano come un controcanto a tante narrazioni che l’attualità restituisce. “Ci stiamo abituando a sentire parlare di bambini massacrati dalle guerre. Non c’è più nessuno che piange per un bambino morto sotto le bombe: accogliamo immagini e notizie quasi con indifferenza”, sottolinea, davanti ai sindaci della zona, Paolo Giorgi del Movimento Celestiniano dall’altare di Centurelli. Di qui la scelta di mettere davanti bambini e ragazzi, molti di loro giovani runner di Atletica Abruzzo L’Aquila e Atletica L’Aquila. Il loro è un controcanto di speranza e di rinascita, oltre la guerra, la violenza e i segni del sisma a quindici anni dalla scossa del sei aprile.
Non a caso, venerdì a scortare la fiaccola a Collemaggio ci saranno Matteo Di Nino ed Emma Placidi, due giovani nati nel 2009. “Sarebbe bello”, ha detto Floro Panti nel presentare la 45esima edizione del Fuoco del Perdono, “che bambini e ragazzi salissero sul palco del teatro del Perdono, allestito davanti alla basilica di Collemaggio, in modo che la gente veda che i loro figli non sono quelli di cui si legge sul giornale in articoli di violenza e abuso di sostanze. I nostri ragazzi sono, invece, impegnati a portare avanti questo messaggio celestiniano di pace, rispetto e tolleranza così come recita la nuova Bolla celestiniana per il perdono e la riconciliazione tra i popoli. Vorrei farne leggere il testo dai giovani tutte le volte che sarà possibile”.
Le parole di Panti – oggi presidente dell’associazione comitato Festa Perdonanza celestiniana Ich – accompagnano ciascuna delle tappe nei 23 Comuni del percorso. Durante questo percorso, i tedofori accendono la fiaccola, chiamata “Fuoco”, nell’eremo morronese.
Poi, portano di corsa la fiaccola attraverso varie località della valle Subequana e della conca aquilana, fino ad arrivare alla Basilica di Collemaggio, all’Aquila, per l’accensione del tripode. Questo gesto rappresenta un legame profondo tra la figura di Papa Celestino V e la città dell’Aquila. Centurelli segna idealmente l’ingresso aquilano. Poco prima, c’è stata una breve sosta a ridosso della chiesa di Madonna dell’Arco a Civitaretenga dove è custodito un dipinto colorato con i pistilli dello zafferano.
A completare la festa alcuni assaggi gastronomici e la musica jazz del Sudden Quintet: Marco Fiorenza (batteria), Giancarlo Tiboni (tastiere e piano), Emanuele Di Teodoro (basso), Gianni Ferreri (tromba), Italo D’Amato (sax).