Cavallone fonde note e versi in “Suoni ulteriori”
12 Febbraio 2024 Condividi

Cavallone fonde note e versi in “Suoni ulteriori”

La forma delle parole nell’incastro delle dodici note. Si intitola “Suoni ulteriori” il nuovo libro del compositore Paolo Cavallone. L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi in forma di versi che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti. È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Si potrebbe azzardare il termine “poesica”, ossia poesia e musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso. Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia e musica sono connaturate alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (Spirali), intrasonico polifonico (Madrigale) emerge dalla raccolta, come corpo dello spirito (Corpo), vivo raro (Sorriso). Una poesia che non trascura la dolcezza delle emozioni (Stanze o Rivelazioni) in un percorso di vita e d’arte profondo e originale.

Suoni ulteriori rappresenta un invito a esplorare il potere trasformativo della creatività. Attraverso la sua prosa delicata e le sue melodie avvolgenti, Cavallone ricorda che la vera bellezza risiede nella capacità di abbracciare la complessità del mondo e di trasformarla in arte. Con ogni parola e ogni nota, invita il lettore a immergersi nel mistero dell’esistenza e a celebrare la magia dei motivi che permeano il nostro universo interiore. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera Il vento dell’ovest della pittrice Emma D’Alessandro. Cavallone, nato nel 1974, è considerato tra i maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove ha studiato con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte Magasin de métaphores. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da Rai Com e da Mep e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records. Nel 2022 è stato insignito dalla Regione Abruzzo dell’onorificenza di ambasciatore della Cultura nel mondo.

di Fabio Iuliano – pubblicato anche da il Centro