Gigi D’Alessio: “Porto ad Avezzano musica e solidarietà”
«Non avevo bisogno di fare alti concerti in questa parte dell’anno, però quando mi hanno proposto di fare questa doppia da. ad Avezzano, non ho saputo dire di no, pensando ai progetti di solidarietà collegati». Cantante, musicista, ma anche intrattenitore, Gigi D’Alessio sarà il protagonista della Alli edizione del concerto di Natale che quest’anno accenderà la cattedrale di San Bartolomeo nelle serate di giovedì 14 e venerdi 15 dicembre (entrambe alle 20.45). Duplice finalità è quella di conferire un riconoscimento alla carriera ai protagonisti sul palco, il premio Anna Luce, e quelb di sostenere organizzazioni, progetti sociali o umanitari. D’Alessio, raccogliendo l’invito di Harrnonia Novissima, ha pensato di offrire ad Avezzano un originale percorso di dialogo e canzoni, incentrato sul tema della pace e della solida., in un momento storico difficile per diverse zone del piane.. L’adesione all’iniziativa è stata dunque immediata anche in virtù dell’idea di ricostruire la scuda elementare del villaggio di Ambohimitombo in Madagascar, struttura distrutta dai cicloni, come da progetto di Africa Miwion Cattedrale di Avezzano onlus. Un’iniziativa condivisa con il vescovo Giovanni Massaro portata avanti col sostegno dell’amministrazione locale e della Regione. Anche quest’anno, Rai Radio T. Italiana e Rai Isoradio sono partner del concerto, attraverso la voce storica di Gianmaurizio Foderalo. L’artista partenopeo, che lavora anche come produttore discografico, nel corso della sua carriera ha collezionato numeri da record: con 30 milioni di dischi venduti, 3 dischi di diamante e oltre dischi di platino è considerato un pilastro della musica d’autore italiana.
Il progetto di solidarietà legato a questo doppio concerto e il suo attuale impegno in The Voice kids denotano un’attenzione in favore dei più piccoli.
«Sono felice di ciò. Sono reduce da un bel tour degli Stati Uniti e non avrei preso altri impegni. Poi, però, mi hanno chiesto di spendermi in favore di questo progetto particolare e ho accettato con tutto il cuore».
La scaletta del concerto ci riporta indietro attraverso le tappe principali della carriera. Quant’è importante, nell’evoluzione del percorso artistico, guardare la strada percorsa sin qui? «Guardare avanti è fondamentale per crescere ed evolversi, ma non possiamo dimenticare da dove veniamo. Il passato ha contribuito a formare quello che sono oggi, e per me è importante mantenere un legame con le mie radici, la mia famiglia e la mia terra. Allo stesso tempo, ci tengo a raccontare il mio percorso attraverso la musica».
Parlando di musica, si è trovato di recente a un confronto organizzato da Mucchio selvaggio in merito al ruolo delle canzoni nei confronti della violenza. Come si possono tirare in ballo episodi di violenza, senza incentivare l’emulazione, specie tra i più giovani? «La musica è un linguaggio universale che può superare barriere e unire le persone. Penso che, attraverso la musica, si possa combattere la violenza, incoraggiando sentimenti positivi nelle teste dei giovani. Soprattutto, la musica può essere uno strumenta per educare e condizionare positivamente i ragazzi».
La sua carriera è molto fortunata e non solo in Italia. Non le dà fastidio, dunque, quell’abitudine tutta italiana di assegnare una specie di stigma a determinati artisti che vengono criticati o sottovalutali a prescindere. «I numeri e quello che faccio da oltre 25 anni mi danno ragione. Le cose vanno molto bene. Non mi sono mai stancato di fare ricerca musicale e di ampliare i miei orizzonti creati. Ho riempito stadi, ho registrato 5 sold out consecutivi a piazza Plebiscito. Per il resto, non si può piacere a tutti».