Pinewood, chiusura con Aiello e Gazzelle
12 Settembre 2021 Condividi

Pinewood, chiusura con Aiello e Gazzelle

Vipra, Gazzelle e Aiello. Questo il tridente d’attacco per l’ultima giornata del Pinewood Festival, la rassegna indie nata tre anni, in programma anche stasera al parco ex Reiss Romoli. Un’offerta artistica concepita per sostenere la rinascita del tessuto socio-culturale, attraverso i generi musicali più prossimi ai giovani. Proprio in tal senso, va visto l’inserimento di un “secondary stage“, con un parterre di emergenti anche oggi pronti a far vibrare gli amplificatori: attesi su questo palco L’ode e Itsgiuz. Alla sua seconda partecipazione al Pinewood – nel 2019 ha suonato all’Aquila insieme ai Sorrowland – Vipra (nome d’arte di Giovanni Cerrati) porta in giro il suo album d’esordio da solista Simpatico, solare, in cerca di amicizie, un lavoro che amplia ulteriormente il già vasto spettro sonoro del trio romano, andando a ripescare anche sonorità di epoche passate come il pop punk e l’eurodance, sempre nel segno di una totale libertà creativa.

C’è attesa per il concerto di Flavio Bruno Pardini, nome d’arte di Gazzelle. Romantico urbano ed eccentrico comunicatore, ha conquistato la scena musicale italiana con il suo sexy pop, ben radicato nella contemporaneità ma figlio legittimo della tradizione cantautorale italiana. Sulle note del cantautore romano, scorreranno i titoli di coda della manifestazione. Prima però, spazio all’energia di Antonio Aiello, in arte semplicemente Aiello, un cantautorato sanguigno che miscela indie, pop e R’n’b, non senza rimandi a Lucio Dalla e Rino Gaetano. Classe 1985, originario di Cosenza, nel 2019 è arrivato al grande pubblico con Ex Voto che ha messo in risalto il suo timbro vocale e il suo modo di comporre. Durante il tour estivo ha eseguito il suo nuovo singolo Fino all’alba (ti sento), insieme alle canzoni contenute in Meridionale, l’ultimo album uscito il 12 marzo. Tra queste, Ora, brano presentato al 71° festival di Sanremo con quasi 10 milioni di stream e 5 milioni di visualizzazioni, Vienimi (a ballare) (disco di platino) e Che canzone siamo. Non mancano in scaletta i suoi successi più acclamati, come Arsenico (disco di platino) e La mia ultima storia (disco d’oro).

Com’è andata la tournée estiva, in un momento particolare in cui un po’ tutti hanno dovuto mettere in conto mesi di stop?
Un sogno che si avvera, una risposta molto oltre le mie aspettative Sapevo che ci stavano aspettando, ma onestamente non credevo fino a questo punto. Uno spettacolo incredibile tutte le sere. La scorsa estate saltò tutto, questa per fortuna sarà indimenticabile per il mio primo tour.

La visibilità successiva alla partecipazione a Sanremo ha in qualche modo cambiato il rapporto con il pubblico nei live?
Sanremo è stata un’esperienza surreale, a tratti traumatica, ma mi ha lasciato il pezzo che forse il pubblico canta con più voce, cuore e pathos.

Dividerà il palco principale con Gazzelle. Come giudica il suo approccio alle canzoni?
Sarà una prima volta per noi, un’esperienza nuova, sicuramente bella. Flavio è diretto, essenziale, lo apprezzo molto, lo ascolto sempre con grande piacere.

Che idea si è fatto un generale sul Festival Pinewood, anche in relazione alla commissione di generi messi in campo?
Una bella storia, direi… mi piace la “line up”, mi piacciono le vibrazioni che si respirano già solo a distanza. vengo apposta per scrivere le prime pagine della mia storia con una terra che purtroppo conosco poco ma di cui sento parlare sempre bene.

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro