Daria Colombo, la passione contro i populismi
Un paio di anni fa Massimo Priviero, cantautore di origini venete ma milanese di adozione, si è trovato a raccontare l’Italia cantando sugli accordi di tredici ballate sovrapposte ad altre storie raccolte su e giù per la Penisola. Quello stesso contesto che fa da sfondo al nuovo libro di Daria Colombo, “Cara Premier ti scrivo” (La nave di Teseo): sette racconti che si propongono come un romanzo corale e parlano del nostro presente, delle sue criticità e delle nostre aspettative, di amori e distanze. Storie di vite comuni raccontate a cavallo di Ferragosto dello scorso anno: vite affacciate sullo stesso Paese, nello stesso momento come un’istantanea di questo tempo.
Che si tratti di un venditore ambulante o di un ragazzo del Sud in cerca di lavoro, che sia un musicista innamorato o una donna delusa che non rinuncia a combattere per un futuro sostenibile, che si parli della solitudine di un anziano o di un giovane omosessuale in lotta per la propria identità, i personaggi di “Cara Premier ti scrivo” vivono alla ricerca di una mappa per orientarsi in un mondo troppo distante da quello che avevano pensato.
Il romanzo arriva oggi all’Aquila, insieme alla sua autrice: Daria Colombo sarà ospite della libreria Maccarrone in località Acquasanta alle 18.30 in un confronto promosso dall’associazione artistico – culturale “Il Cielo Capovolto”. L’incontro, moderato dallo scrittore Stefano Carnicelli, vede impegnati anche Mauro Vaccarelli (musiche) e Veronica Bernabeo (voce narrante). L’autrice non sarà accompagnata da suo marito, Roberto Vecchioni, nonostante un vicinissimo impegno nel capoluogo del professore, atteso lunedì al dipartimento di Scienze Umane per l’incontro che conclude la rassegna Gong Oh. «Roberto non ce la fa ad accompagnarmi perché prima è in concerto a Torino», spiega la Colombo. «D’altra parte, non possiamo sempre fare tutto insieme».
Art director e giornalista, collabora con Vecchioni da oltre 20 anni. Nel 2010 ha pubblicato, con Rizzoli, il suo primo romanzo “Meglio dirselo”, vincitore del Premio Bagutta Opera prima e del Premio città di Penne. Nel 2015 ha firmato, sempre con Rizzoli, “Alla nostra età, con la nostra bellezza”, dal quale è stato tratto il recital “La forza delle donne”. Quell’energia declinata al femminile in cui si immerge l’universo narrativo di Cara Premier ti scrivo: «Un filo che racconta un’Italia esposta alle intemperie di questo tempo e alle sue trasformazioni, comunque sostenuta dalle spinte più nobili che abitano le azioni e le passioni. Questa è la vera risposta ai populismi. Con questo spirito», prosegue l’autrice, «abbiamo dato vita ai Girotondi, movimento concepito nel salotto di casa mia e sviluppato in tutta Italia. Abbiamo intercettato quella voglia di partecipazione alla politica che può far bene, ad esempio, anche a una città colpita dal sisma che deve intraprendere scelte importanti verso la ricostruzione».