Le stelle del jazz suonano all’Aquila per Amatrice
«Dopo i musei è adesso il mondo del jazz a mobilitarsi per la ricostruzione. La cultura continua a dar sostegno alla cultura». Le parole del ministro Dario Franceschini, scritte sul programma, aprono una finestra sulle 25 piazze italiane in cui ieri è stato declinato il Jazz italiano per Amatrice. Una kermesse che, accantonata l’idea originaria della maratona attraverso le strade del capoluogo, si è trasformata in un festival itinerante da una parte all’altra della penisola. Una festa della musica, certo. Anche se alle ferite dell’Aquila ora si aggiungono quelle di Amatrice. Da qui la scelta di devolvere il ricavato delle concerti – offerte libere e vendite negli stand a bordopalco – per la ricostruzione del cinema-teatro Garibaldi di Amatrice. Il concerto conclusivo non ha deluso le aspettative. Atmosfera elettrica a Collemaggio, complice una bella serata che ha portato in giro migliaia di persone.
Sul palco, la verve di Raphael Gualazzi, nel duetto inedito con Paolo Fresu, direttore artistico della kermesse. E poi l’altra tromba magica del jazz, quella di Fabrizio Bosso e del suo Quartet, accompagnato da Julian Oliver Mazzariello (pianoforte), Luca Alemanno (contrabbasso) e Nicola Angelucci (batteria). L’apertura dedicata ai giovani talenti del Conservatorio a fare da cornice alle evoluzioni di Tullio De Piscopo, che ha presentato un viaggio dal jazz al blues. «Che bello suonare davanti a questa magica basilica, illuminata di blu», ha detto il batterista partenopeo. «Questo palco mi sembra un altare. Io credo che la musica possa fare molto per ripartire da situazioni difficili come quelle a cui stiamo tutti cercando di portare sostegno».
Carlo Massarini e Nick The Nightfly hanno scandito i tempi della serata. Ma la magia del jazz ha iniziato a scaldare L’Aquila già dal pomeriggio grazie all’ottimo “Interplay” tra Paolo e Glauco Di Sabatino e l’Orchestra sinfonica. Un connubio difficile, reso possibile solo dalla formazione classica del pianista abruzzese che ha composto vari brani tra quelli presentati al ridotto del Teatro comunale. Poi il via ufficiale alla kermesse in un altro parco allestito alla Villa comunale. A suonare Claudio Filippini, Giovanni Guidi, Mirko Signorile con “Un pianoforte per L’Aquila”, l’iniziativa che ha portato al Conservatorio nuovi strumenti musicali. Tra il pubblico, sarebbe dovuto esserci anche il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. «Abbiamo fatto di tutto per coinvolgerlo», ha spiegato il sindaco Cialente, «saremmo anche andati a prenderlo, ma purtroppo quella comunità sta ancora vivendo la fase acuta dell’emergenza e per lui la priorità è di stare vicino ai cittadini»