Perdonanza, cala il sipario con i Pooh
“Concludere il nostro tour in concomitanza con la 730esima Perdonanza Celestiniana per i Pooh è motivo di vanto e orgoglio e ci emoziona in modo particolare”. Ai microfoni del Teatro del Perdono, la voce di Roby Facchinetti è impeccabile. Ma giù dal palco, il suo racconto tradisce tutta l’emozione di una serata speciale. Una festa nella festa, per una città al completo, sia in platea a Collemaggio, sia davanti ai maxi schermi allestiti in piazza Duomo, a San Bernardino e Paganica, con le immagini diffuse attraverso un servizio di broadcast con regia di Ugo Colista. “Ricordo ancora”, commenta quest’ultimo, “uno dei loro primi concerti all’Aquila, forse proprio il primo, alla fine degli anni Settanta, organizzato dall’Azienda soggiorno e turismo al Palazzetto dello Sport. Suonarono per 3mila persone”.
IL CONCERTO. Una scaletta enorme, di quasi 40 pezzi, che raccontano quasi 60 anni di carriera, con oltre 100 milioni di dischi venduti. Nati nel 1966 a Milano, hanno raggiunto l’apice del successo negli anni ’70, con una serie di album di grande popolarità a partire da Parsifal (1973) che, poi, diventato anche un film. L’uscita del palco sulla suggestioni di Wagner a precedere “Amici per sempre”, poi “Canterò per te” e “Rotolando respirando”, per arrivare a “Giorni infiniti” passando per “Stai con me” e “Noi due nel mondo e nell’anima”. La scaletta lascia spazio, dunque, a “Dove comincia il sole” e “L’Aquila e il falco”. Facchinetti, con Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli interagiscono con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Casella” diretta dal maestro Leonardo De Amicis. Il concerto è ancora lungo, si passa da “La donna del mio amico” a “L’altra donna”, quindi “Stare senza di te” che anticipa “Per te qualcosa ancora” e “Infiniti noi”, dunque “Se c’è un posto nel tuo cuore” e “Io e te per altri giorni”. Ancora un blocco con “Vieni fuori”, “In silenzio”, “Quando una lei va via”, “Nascerò con te” e “Storie di tutti i giorni”. Superata la metà c’è spazio per “L’ultima notte di caccia”, “Viva” e “Parsifal”. Man mano che la serata si avvia verso la conclusione, i successi aumentano, da “Uomini soli”, a “50 primavere”, “Dammi solo un minuto”, “Pensiero”, con tanto di omaggio glam rock a “Piccola Katy” trascinato dalla chitarra di Dodi. E poi “Tanta voglia di lei”, una delle canzoni che hanno fatto sognare generazioni. In scaletta anche “Tu dov’eri”, “Notte a sorpresa”, “Cercando te”, “Ci penserò domani”, “Pierre”, “Io sono vivo”, “Non siamo in pericolo”, “Dimmi di sì”. Finale, tutti insieme con “Chi fermerà la musica”.
L’INIZIO E LA FINE. A blindare i Pooh nel capoluogo è stato lo stesso De Amicis, direttore artistico delle ultime edizioni della Perdonanza Celestiniana e dei Cantieri dell’Immaginario, così come direttore musicale di Sanremo. Proprio questo rapporto aveva portato la band a scegliere L’Aquila per alcune sessioni di prova del tour. Nel 2021, Facchinetti si era esibito nella serata di apertura della 727esima edizione della Perdonanza. “Una bella esperienza”, aveva commentato, “densa di significato anche per la location suggestiva, davanti alla basilica di Collemaggio. Per allievi e diplomati del Conservatorio è un bel segnale: si parla tanto dei giovani che non riescono a trovare una collocazione lavorativa e queste occasioni creano esperienza e opportunità”. Sempre in quell’occasione, Facchinetti ha ricordato le tante volte che i Pooh si sono esibiti in Abruzzo. “Siamo stati qui tantissime volte”, ha detto, “anche in tempi in cui le vie di collegamento non erano le moderne superstrade”. Una storia, quella della band, che giornalisti come Andrea Pedrinelli hanno raccontato in volumi come “Il grande libro dei Pooh”. Un ritratto artistico, umano, professionale di un percorso inimitabile, che rivela tutto quanto c’è stato dentro e attorno la “macchina della musica”: disco per disco, anno per anno. Questo tour, appena concluso, di fatto prepara i festeggiamenti.