Notte dei Serpenti, il concertone allo Stadio del Mare
“Pop-izzare” il dialetto, ossia dare una nuova veste ai canti dialettali attraverso una delle più particolari voci pop italiane, quella di Giusy Ferreri. Oppure “dialettizzare” il pop, traducendo in dialetto alcune delle canzoni di Gianluca Grignani che hanno segnato la storia della musica italiana. Sono tra gli esperimenti più attesi della prima edizione della “Notte dei Serpenti” il concertone ideato e diretto dal maestro Enrico Melozzi per celebrare la cultura abruzzese e la tradizione musicale della regione, in programma sabato 29 luglio allo Stadio del Mare di Pescara.
Sul palco, l’Orchestra dei Serpenti e il coro, composti da musicisti e cantanti per la maggior parte abruzzesi, di origine o di nascita, diretti dal maestro Melozzi. Ferreri presterà la sua voce a ‘Mare Maje (Scura Maje)’, uno dei canti della tradizione popolare abruzzese, noto al grande pubblico anche per la versione arrangiata da Nino Rota per ‘Film d’amore e d’anarchia – Ovvero ‘Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…’, film di Lina Wertmüller. Grignani, invece, proporrà al pubblico alcuni dei suoi più grandi successi impreziositi da nuovi arrangiamenti che si rifanno alla tradizione abruzzese, tra cui ‘Quando ti manca il fiato’.
Oggi la presentazione in Regione alla presenza del governatore Marco Marsilio, del presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri, dell’assessore regionale al Turismo, Daniele D’Amario, insieme allo stesso Melozzi. “L’iniziativa – ha spiegato Sospiri – nasce dal mito ancestrale di San Domenico, prendendo le forme di un grande evento, che fra cultura e folklore, tra mitologia e modernità, omaggerà l’Abruzzo”.
“Come accaduto nei campi di cotone americani – ha detto il maestro Melozzi – dove i canti degli schiavi hanno dato origine al blues, così i canti popolari abruzzesi trovano le loro origini nelle nostre campagne, dove i lavoratori cantavano per esorcizzare la paura di morire dovuta alle condizioni estreme in cui si trovavano, motivo per cui i canti popolari si avvicinano al sacro. Con La Notte dei Serpenti ho voluto azionare un doppio meccanismo per celebrare questa parte del nostro patrimonio culturale e per trasmettere la bellezza e la poesia di questa lingua”.