L’Aquila, un appello per il cinema in centro
Fino a qualche anno fa, davanti al Cinema Massimo, era rimasta affissa la locandina del film del 2009 Gli amici del bar Margherita di Pupi Avati , a segnare un tempo cristallizzato al giorno prima della tragedia del sei aprile. Un tempo scandito dalle rassegne dei film d’autore con gli ospiti a riempire la sala. Un tempo fatto di cineforum negli spazi del centro storico: da Palazzo Camponeschi ai Salesiani. Quelle rassegne erano organizzate da esperti e appassionati come Ramon Gimenez De Lorenzo o dal compianto Zef Muzhani.
Talvolta anche nella Sala Giovanni Paolo II, di proprietà della Compagnia di Gesù, l’ordine religioso che ha lasciato L’Aquila nel 2008. Quella sala, ristrutturata da quasi due anni ma ancora inutilizzata, è ora oggetto di una raccolta di firme, promossa da L’Aquila Film Festival. La petizione, lanciata nei giorni del sedicesimo anniversario del sisma e a pochi mesi dall’avvio di L’Aquila Capitale Italiana della Cultura 2026, propone l’apertura di un cinema proprio all’interno della struttura dei Gesuiti. La sala potrebbe così diventare la prima riattivata in centro dal sisma del 2009, oltre che uno spazio polivalente destinato ad attività culturali e ricreative. Il Festival ha, dunque, lanciato una raccolta firme sulla piattaforma Change.org, che in poche ore ha raccolto centinaia di adesioni e commenti di sostegno da parte di cittadini e personalità del mondo del cinema.
Tra i primi firmatari ci sono nomi di peso: Marco Bellocchio, Mario Martone, Daniele Vicari, Marco Risi, Francesco Munzi, il produttore Emanuele Nespeca, il presidente dell’Abruzzo Film Commission Piercesare Stagni, il due volte vincitore del David di Donatello Alessandro Palmerini, oltre a decine di film maker e operatori culturali come Andrea Gatopoulos, Walter Nanni, Luca Cococcetta, Cristiano Di Felice, Francesco Di Brigida, Francesco Paolucci e molti altri. “Anche Papa Francesco ama il Cinema”, ha commentato Mario Martone, invitando i Gesuiti a dare disponibilità per la riapertura della sala. Vicari parla di “un’occasione da non perdere per la città”, mentre Marco Risi ha sottolineato che “sarebbe grave se per L’Aquila Capitale della Cultura non ci fosse una sala in centro”. Il sostegno si è allargato a figure di primo piano: anche Paolo Sorrentino e Matteo Garrone hanno firmato l’appello. Sorrentino aveva già mostrato vicinanza all’Aquila nel 2009 con il cortometraggio L’assegnazione delle tende, proiettato proprio durante un’edizione speciale del Festival. Accanto al cinema, si muovono anche la musica e la letteratura: la scrittrice Dacia Maraini, i cantautori Francesco Baccini, Alessio Lega e Flavio Giurato si uniscono al coro, così come la rettrice del Gran Sasso Science Institute, Paola Inverardi.
Il messaggio è chiaro: dopo sedici anni, la cultura può e deve tornare nel cuore della città. Il cinema non è solo intrattenimento, ma uno spazio di condivisione, riflessione e socialità. Lo confermano anche i commenti dei cittadini: “Uno spazio che serve alla comunità e non merita di restare chiuso a chiave”; oppure “Se non c’è cinema, non c’è cultura”; e ancora, come scrive un cittadino: “Questa sala serve come il pane”. La petizione resta attiva anche dopo il sei aprile, nella speranza di trasformare una data simbolica in un gesto concreto di rinascita.
