Moby Dick in prima nazionale a Sulmona con Moni Ovadia
16 Marzo 2025 Condividi

Moby Dick in prima nazionale a Sulmona con Moni Ovadia

Moby Dick non è solo una balena: è una maledizione, una sfida tra uomini. È la storia di un’ossessione epica che assume i contorni di una tragedia shakesperiana. Un’ossessione ancora più evidente nell’adattamento di Michela Miano del romanzo di Herman Melville, che domenica 23 marzo (ore 18) debutterà al Teatro Maria Caniglia di Sulmona in anteprima nazionale.

Uno spettacolo che arricchisce la stagione di prosa 2024/25 promossa da Meta Aps, con la regia di Guglielmo Ferro. Sul palco un cast d’eccezione, con Moni Ovadia e Giulio Corso affiancati da Tommaso Cardarelli, Nicolò Giacalone, Pap Yeri Samb, Filippo Rusconi, Moreno Pio Mondi, Giuliano Bruzzese e Marco Delle Fratte. La narrazione prende vita a bordo del Pequod, il vascello maledetto che trascina la sua ciurma verso l’abisso delle contraddizioni umane.

Qui si consuma la tragedia dei personaggi in un susseguirsi frenetico di tempeste, cacce, avvistamenti, bonacce, canti, riti pagani e preghiere. Se nella caccia ossessiva a Moby Dick è la follia a guidare il capitano Achab, è nel conflitto con il primo ufficiale Starbuck che il capitano conosce il vero orrore: la parte più oscura della sua coscienza. La sua malattia ha il volto della balena bianca, ma è Starbuck a renderla più crudele. Moby Dick lo ferisce con la sua assenza, mentre Starbuck lo tormenta con la sua presenza.

Un duello speculare in cui galleggia il peccato originale: una balena bianca in un abisso nero. Poi lo specchio ha una crepa. Achab è ossessionato dalla vendetta, un uomo empio che disconosce Dio, l’uomo dell’oltre e della violazione. Starbuck è il suo alter ego, voce della prudenza e della coscienza, testimone di una visione teocentrica che si oppone alla blasfemia dell’odio del capitano. Sul Pequod non c’è redenzione, solo una fitta nebbia.

“È per noi motivo di grande orgoglio”, spiega Patrizio Maria D’Artista, direttore della stagione di prosa, “ospitare il debutto in prima nazionale di una produzione di tale importanza. Questo spettacolo rappresenta un chiaro riconoscimento del lavoro costante di Meta Aps, che si impegna per rendere Sulmona un punto di riferimento nel panorama culturale nazionale. Grazie al contributo di giovani professionisti, appassionati e dediti alla realizzazione di eventi culturali di alto livello, la città sta guadagnando sempre più visibilità e prestigio”.

La produzione è curata dal Centro Teatrale Bresciano, dal Teatro Quirino e dalla Compagnia Molière. Dopo la prima sulmonese, lo spettacolo sarà in scena proprio al Teatro Quirino di Roma dal 1° al 13 aprile. La stagione di prosa 2024/25 del Teatro Caniglia, giunta alla sua quinta edizione, si concluderà sabato 5 aprile alle ore 21 con lo spettacolo Hokuspokus della compagnia tedesca Familie Flöz. impegnata in una tournée mondiale. Un teatro che si serve di mezzi che vengono prima del linguaggio parlato; strumento fondamentale è la maschera che prende vita innanzitutto nell’immaginazione dello spettatore, il quale in questo modo ne diventa, in una certa misura, anche il creatore.

di Fabio Iuliano – articolo uscito su Ansa / Centro