I Rockets e la loro Final Frontier
30 Gennaio 2025 Condividi

I Rockets e la loro Final Frontier

“Il nostro non è solo un concerto, ma un vero e proprio spettacolo che permette al pubblico di vivere per due ore in un’altra dimensione”. Parola di Fabrice Quagliotti, tastierista e fondatore dei Rockets, band space rock francese che fin dagli esordi ha avuto grande seguito anche in Italia.

Il loro *Final Frontier Tour*, partito una settimana fa a Bologna, arriverà giovedì 6 febbraio al Teatro Massimo di Pescara (l’organizzazione è a cura di Best Eventi) accompagnato da uno storytelling visuale. In occasione del tour, la band presenta una nuova edizione speciale del loro album “The Final Frontier”, in esclusiva per il pubblico presente ai concerti. L’album, già uscito il 31 ottobre 2024, prodotto da RocketsGalactica, si arricchisce di una versione doppia e ampliata in vinile, che include tracce bonus non presenti nella prima edizione. Il vinile, da 12” a 45 giri per garantire la migliore qualità audio, sarà disponibile solo durante il tour e venduto in un’edizione limitata. Il lato C presenta brani aggiuntivi come la suite in tre parti “Epilogue”. Il lato D, invece, è completamente liscio.

Per questa edizione speciale, l’artwork dell’album è stato completamente rinnovato con l’aggiunta di uno strano personaggio, creato dall’artista Domenico Dell’Osso, che appare nella parte inferiore della cover, contribuendo a un look più futuristico e suggestivo, perfetto per il viaggio spaziale musicale proposto dai Rockets.

Sul palco, l’album viene celebrato attraverso uno spettacolo “intergalattico”, con allestimenti che in qualche modo richiamano il *Galaxy Tour* degli anni ’80. Il resto lo fanno effetti speciali e atmosfere futuristiche, per un’esperienza particolare che si propone come un viaggio musicale attraverso lo spazio.

I Rockets hanno raggiunto il successo internazionale tra gli anni ’70 e ’80, vendendo milioni di copie grazie a brani come “Future Woman”, “Space Rock”, “One More Mission”, “Electric Delight”, “On the Road Again* (rivisitazione del classico dei Canned Heat) e *Galactica*, che agli inizi degli anni Ottanta divenne un vero e proprio tormentone, valendo loro anche un Telegatto.

L’attuale line-up è composta, oltre che da Quagliotti, da Rosaire Riccobono al basso, Gianluca Martino alla chitarra, Eugenio Mori alla batteria e Fabri Kiarelli alla voce.

Quagliotti, il vostro è uno spettacolo particolarissimo in cui trovano spazio i classici alla pari delle ultime registrazioni. Cosa c’è da aspettarsi?
Si tratta di uno spettacolo innovativo, unico rispetto a tutto ciò che abbiamo realizzato negli ultimi anni. Presentiamo una produzione completa, con un palco su più livelli, proiezioni in 3D e un suggestivo gioco di laser curato da Andrea Vesnaver.

“Niente argento stavolta, vero?”
Abbiamo deciso di rivoluzionare i nostri outfit affidandoci all’ispirazione di esperti nel cosplay, con il supporto di Katia Creative.

“Che scaletta portate in giro?”
La scaletta include 24 brani per almeno due ore di spettacolo, ripercorrendo l’intera storia dei Rockets, dagli esordi del *disco verde* fino all’ultimo album “The Final Frontier”, da cui proponiamo sei o sette pezzi. Un repertorio variegato per i fan di tutte le epoche.

Piuttosto originale la scelta di distribuire un doppio vinile durante i concerti. Un lavoro peraltro dedicato ad Alain Maratrat, chitarrista e anche lui co-fondatore
Abbiamo voluto dedicargli l’intero album alla pari del recente videoclip “Cosmic Castaway”. Lui che da tempo sta affrontando una sfida importante contro una malattia, è riuscito a suonare un assolo in questo brano regalandoci un po’ della sua chitarra magica. Non suonava da due anni.

Un doppio vinile ma solo tre lati incisi, come mai?
Il lato D è stato espressamente disegnato per ospitare le firme autografe dei membri della band e questo è il nostro regalo ai nostri fan.

The Final Frontier Tour suona un po’ come l’ultimo. Spero di sbagliarmi.
In realtà il riferimento è al titolo dell’album che a sua volta ha una doppia ispirazione: da una parte l’album degli Iron Maiden, dall’altra al quinto film della serie di Star Trek. Lo dico per spiegare il senso del *Final*. Per quello che ci riguarda, chissà… potrebbe essere l’ultimo tour oppure potremmo decidere di andare avanti ancora.

Wonderland, l’album del 2019, aveva un forte messaggio di denuncia sociale. Continuate a credere che, tra tutte le specie, quella umana sia l’unica davvero pericolosa?”
Ancora di più, purtroppo. L’uomo fa sempre più schifo. La Terra è qualcosa di meraviglioso: oggi piove, domani c’è il sole, tutto muta. È quasi perfetta, ma nella perfezione esiste un’imperfezione… ed è l’uomo. Il mondo è un “manicomio”.

In passato avete suonato diverse volte in Abruzzo, anche all’Aquila negli anni Ottanta. Le torna in mente qualcosa?
Ricordo un bel concerto alle Naiadi a Pescara. Nonostante sia passato tantissimo tempo, ho qualche frammento ben distinto di quella serata.

di Fabio Iuliano – articolo uscito anche sul Centro