Fiamma Parente e l’arte di essere teenager
30 Gennaio 2025 Condividi

Fiamma Parente e l’arte di essere teenager

Matilde ha quindici anni ed è una ragazza brillante e serena: ottimi voti a scuola, una grande passione per la scherma e un rapporto speciale con le sue due migliori amiche, Alessia e Chiara. Quando conosce Marco, un nuovo compagno di scherma, Matilde resta subito colpita: bello, gentile e affascinante, Marco sembra l’incarnazione del ragazzo perfetto. Tuttavia, col tempo, il comportamento di Marco cambia. La sua insicurezza emerge sotto forma di gelosia e possessività, portandolo a isolare Matilde dalle sue amicizie storiche. Una storia che ne racconta tante altre, quella scelta come tema centrale del quarto capitolo della collana Crush, disponibile in dieci brevi episodi su Rai Play e, a seguire, dal 24 marzo su Rai Gulp.

Protagonista della nuova serie è l’attrice diciottenne Fiamma Parente di Avezzano, studentessa del liceo artistico Liceo Artistico “Bellisario”. Ha iniziato sin da bambina a prendere confidenza con lo spettacolo e con le telecamere. “A sette anni i miei genitori mi hanno iscritta alla Harmony Danza”, ricorda, “e dalle medie ho frequentato il primo corso di teatro al Seven Arts Theatre Studio, sempre qui ad Avezzano”. Dopo i primi provini è stata scelta come protagonista per lo spot dei biscotti Scacchieri del Mulino Bianco. L’accesso nell’agenzia di attori Studio Ofelia le ha spalancato le porte delle serie tv e del cinema. Nel 2022 è entrata nel cast della seconda stagione della serie tv Netflix Di4ri, interpretando Bianca Laremi sotto la direzione di regista Alessandro Celli. Lo scorso anno ha recitato nel film di Stefano Incerti, Voglio guardare, tratto dal libro omonimo di Diego De Silva, nei panni della protagonista Celeste, un ruolo intenso che ha richiesto preparazione e consapevolezza.

Hai cominciato con la danza, come ti ha guidato questa passione nella tua crescita artistica? Ho iniziato con la danza classica e ho partecipato sin da piccola a saggi e spettacoli. I miei genitori hanno sempre notato che mi trovavo a mio agio in pubblico, mi piaceva stare al centro dell’attenzione, imitare le persone e divertirmi. Col tempo, ho ampliato le mie passioni: teatro, canto, musical.

Deve essere difficile combinare gli impegni sul set e la vita scolastica di tutti i giorni.Premetto che sono felice di frequentare il liceo artistico, così come sono felice di aver scelto l’indirizzo moda che mi permette di sperimentare. Mi sento di ringraziare i professori che mi sono venuti incontro specie quando il periodo delle riprese è avvenuto durante il periodo scolastico.

Come vivi il rapporto con i tuoi coetanei, ora che la tua carriera ti sta portando a ricoprire ruoli di maggiore visibilità? Ho sempre avuto il timore che i miei amici potessero sentirsi distanti, ma in realtà il rapporto con loro non è cambiato. Mi capita, certo, di venire avvicinata da persone per puro interesse, ma quando me ne accorgo non mi è difficile mantenere le distanze.

Ad accompagnarti sul set c’è anche tuo nonno materno, Stanislao Bielanski che peraltro come pilota è stato anche uno dei campioni della cronoscalata di Popoli. Né io, né mia sorella Vittoria, tre anni più piccola di me, ci stanchiamo di ascoltare le storie del nonno al volante di un’auto sportiva. Lui mi ha sempre incoraggiata e sostenuta, provino dopo provino.

Nel tuo percorso, la musica ha avuto sempre un ruolo fondamentale. ad esempio in Di4ri suoni e canti brani originali La musica per me è essenziale. Ho suonato la chitarra sul set, cantato e persino registrato delle canzoni. Del resto mi sono formata con i musical, dalla Famiglia Addams, dove ho recitato il ruolo di Morticia, a Something Rotten! alla La piccola bottega degli orrori con la direzione di Marco Verna.

Quali sono i tuoi musical preferiti? Hercules ad esempio, oppure Frozen. Sarebbe un sogno interpretare la parte di Anna.

In Crush, Matilde e Marco si conoscono su una pedana per la scherma. hai dovuto prendere lezioni con un maestro d’armi? Ho dovuto prendere confidenza con dei movimenti tecnicamente difficili. Alcune scene le abbiamo girate con le controfigure.

Veniamo al ruolo di Matilde, vittima di un amore tossico. la tua recitazione lascia trasparire tante emozioni, consegnando al pubblico tutte le sfumature del rapporto, dall’entusiasmo iniziale, alle apprensioni successive legate all’evoluzione del rapporto. È stato un percorso profondo in cui ho rivisto me stessa di qualche tempo fa. Purtroppo mi è capitato di vivere una situazione analoga e, quando accade una cosa del genere, questo mette a dura prova la fiducia in sé, così come le relazioni con gli altri. Credo che sia importante chiedersi sempre e comunque se la relazione che stiamo vivendo ci rende davvero felici. La comunicazione con chi ci è vicino è essenziale, proprio a partire dalla famiglia agli amici.

di Fabio Iuliano – articolo uscito anche sul Centro