Cristiana Capotondi porta in scena “La vittoria è la balia dei vinti”
8 Gennaio 2025 Condividi

Cristiana Capotondi porta in scena “La vittoria è la balia dei vinti”

La notte del 25 settembre 1943 a Firenze, sotto il fuoco “alleato”, uno stormo di 36 aerei Wellington inglesi, mirando all’importante nodo ferroviario della stazione di Campo di Marte, manca inesorabilmente l’obiettivo causando così la morte di centinaia di civili e pesanti devastazioni nelle zone adiacenti. Un fatto storico che ha segnato la memoria di generazioni, ispirando racconti e rievocazioni.

Ma cosa succede quando questa tragica storia di guerra diventa territorio di confronto tra madre e figlia? È la domanda alla base dello spettacolo La vittoria è la balia dei vinti, in scena domani, alle 21, e venerdì, alle 17.30 e alle 21, al Ridotto del Teatro comunale, nell’ambito della stagione del Teatro Stabile d’Abruzzo (info e prenotazioni: 348.5247096). Un’opera tra evocazione fiabesca e racconto storico scritta e diretta da Marco Bonini, con Cristiana Capotondi e la partecipazione in video di Penelope Brizzi, musiche di Jonis Bascir per una produzione a cura di Stefano Francioni. Dal palco, una madre racconta, in videochiamata, il tragico bombardamento alla piccola figlia. Quella notte Nonna Vittoria era nascosta nel rifugio improvvisato nelle cantine di Palazzo Pitti, dove abitava in quanto moglie del sovraintendente ai beni culturali di Firenze.

Una situazione in cui Nonna Vittoria non si trova ad affrontare solo l’incubo della guerra, ma anche la vertigine di tabù sociale, allattare i due gemelli della sua balia che per lo shock ha perso il latte. La guerra è uguale per tutti e sotto le bombe non ci sono più piani alti e piani bassi, scale da scendere o da salire. Quando cadono le bombe dal cielo siamo tutti sullo stesso piano, tutti nascosti in cantina. Lì sotto una madre vale una madre, un bambino un bambino, una balia un seno pieno di latte.

La protagonista si muove su una scena completamente bianca. Scena e attrice formano così un corpo unico, uno schermo cinematografico gigante e tridimensionale sul quale apparirà la videochiamata della figlia che chiede la storia della buonanotte. Le parole della mamma evocheranno altre immagini, vere e proprie illustrazioni grafiche di quella mattina del ’43. Non saranno però immagini realistiche, saranno filtrate dall’immaginazione della figlia che ascolta, saranno dunque immagini quasi sognate in quel dormiveglia unico del suo lettino. La storia del bombardamento di Firenze del ’43 entra così nella memoria profonda della bambina, la sua memoria emotiva, quella che non si scorda mai. Particolarmente intensa l’interpretazione di Cristiana Capotondi.

Considerata una delle attrici più amate della sua generazione, è anche regista, doppiatrice, dirigente sportiva, attivista ambientale, imprenditrice culturale, sempre attenta alle tematiche del femminile. Come attrice, vanta una carriera di enorme successo, con oltre cinquanta film all’attivo, diretta da registi di calibro internazionale come Ferzan Özpetek, Roberto Faenza, Pupi Avati, Paolo Genovese, Carlo Mazzacurati, Michele Placido e Terry Gilliam. Nata a Roma e cresciuta nei quartieri di Trastevere e Monteverde, ha esordito
nella recitazione nel 1993 nella miniserie televisiva Amico mio, con Massimo Dapporto; l’anno seguente ha recitato in Italian Restaurant, accanto a Gigi Proietti e Nancy Brilli.

di Fabio Iuliano – articolo uscito anche su Ansa e Centro