Alex Britti dalla sei corde al jogging tra i trabocchi
Dai tormentoni di fine anni Novanta e inizio Duemila alle atmosfere più rarefatte in chiave jazz. Dalle evoluzioni elettroacustiche delle canzoni più recenti, alle energie assortite a colpi di blues e funk. Voce e chitarra, il musicista e cantautore romano Alex Britti si fa carico di dare il via, domani sera, alla nona edizione di Emozioni in musica, il festival che dal 2014 ha attirato a Roseto degli Abruzzi migliaia di spettatori, accogliendo nomi importanti della produzione musicale nazionale come Patty Pravo, Massimo Ranieri, Loredana Bertè, Stadio, Francesco Gabbani, Al Bano ed altri ancora. La rassegna, per il terzo anno consecutivo, è in programma fino a mercoledì 7 allo stadio Fonte dell’Olmo con organizzazione a cura dell’associazione musicale Le Ombre, coordinata dal presidente Silvio Brocco in coprogettazione con il Comune di Roseto. Ad aprire il concerto, alle 21, ci saranno i Soulmates, acoustic duo composto da Rocco Ferri (chitarra e voce) e Paolo Mazziotti (basso e percussioni). Alle 21.30 invece spazio alla tappa rosetana dell’Alex Britti Live 2024 che, da diverse settimane, sta portando il cantautore in giro per l’Italia in arene, piazze e festival estivi, in attesa dell’appuntamento finale del 18 ottobre “a casa sua”, al Palazzo dello Sport di Roma. Una scaletta speciale permetterà di riascoltare hit come Gelido, Solo una volta (o tutta la vita), La vasca e Oggi sono io ma anche l’ultimo singolo Uomini, tutti scanditi da un tocco inconfondibile sulla chitarra. L’indomani Max Gazzè porterà al Fonte dell’Olmo “Musica e Loci” un progetto culturale legato al territorio abruzzese ed alla sua tradizione musicale; al suo fianco, un’eccellenza regionale come l’Orchestra Popolare del Saltarello, diretta dal teramano Danilo Di Paolonicola che ha arrangiato i brani con la supervisione di Max Dedo. Ad aprire la serata ci sarà Setak fresco del premio Targa Tenco 2024 come “Miglior album in dialetto” con Assamanù. Gianluca Grignani chiuderà il festival mercoledì con una tappa di Residui di rock’n’roll – Summer 2024.
Britti, qualche mese fa ha chiuso i festeggiamenti della Madonna della Libera a Pratola Peligna e, lo scorso anno, ha riempito il teatro del mare di Montesilvano nel concerto di Ferragosto. che serata ci aspetta a Roseto?
È sempre un’esperienza unica suonare dal vivo, sentire l’energia del pubblico. Per questo ho pensato agli show come a una specie di “Best of” con tanti momenti diversi, da quelli più rock a quelli più jazz, blues, pop. Un mix di sfumature diverse elaborate con le mie inseparabili chitarre, la batteria, il basso, le tastiere e le sequenze e il mio fantastico coro al femminile.
Un’occasione anche per ascoltare il suo ultimo singolo “Uomini” Nello scriverla mi sono ispirato ai nuovi modelli maschili che emergono dalla tv e dai social. È una sorta di riflessione sulle nostre potenzialità, non c’è da aver paura di mostrarci per quello che siamo, nemmeno con tutte le nostre imperfezioni.
Un brano che strizza un po’ l’occhio ai tormentoni di qualche anno fa
Non mi preoccupa la corsa al mainstream. Spotify, i social e i brani in rotazione radiofonica favoriscono spesso sempre beat di tre tipi: uno lento, uno medio, uno più veloce e gli arrangiamenti si assomigliano. Io cerco sempre di variare nella scrittura, partendo dalla struttura della canzone, dal blues e dalle ritmiche. L’anno scorso ho lanciato Supereroi e qualcuno è arrivato persino a dirmi: ‘Tu sei un bluesman che rappa”.
Lezioni di don Franco in parrocchia a parte, quando era bambino, si è sempre proclamato autodidatta: è un problema non conoscere la musica?
Al contrario, per il tipo di blues che mi ha formato essere legati allo spartito può esserlo, perché si rischia di perdere l’istinto. Io ho studiato tantissimo, imparando a orecchio cercando di formarmi dai migliori, da Freddie King al jazzista Wes Montgomery. Tanti grandi chitarristi non leggevano le note, persino Paco De Lucía.
Cosa la lega all’Abruzzo?
Amo fare jogging in ambienti naturali, tra un concerto e l’altro, senza particolari e sofisticati orologi o riferimenti cronometrici e dalle parti di Ortona, San Vito e Fossacesia ho sempre trovato degli ottimi percorsi. Mi piace cucinare e, arrosticini (o meglio rustelle) a parte, mi piace la cucina di mare, nelle sue tipicità di questa zona: grigliate, paranza, pannocchie. Nella zona dei trabocchi si fa la zuppa con un pezzettino di peperone verde che dà al piatto un sapore particolare. Un trucco che non trovi né qualche chilometro più a nord – neanche a Roseto – né qualche chilometro più a sud. Già a San Severo i piatti hanno un sapore diverso.
di Fabio Iuliano – articolo uscito anche sul Centro