Dentro le meraviglie di Panorama
9 Settembre 2023 Condividi

Dentro le meraviglie di Panorama

“Let’s talk about art – parliamo di arte”. L’invito arriva da uno striscione aereo che da due giorni compare tra le gru della skyline del centro storico. Una realizzazione che porta la firma di Maurizio Nannucci, artista visuale e il passaggio è contrassegnato con il numero 20 sulla mappa di Panorama, la mostra mostra diffusa itinerante che mette in relazione arte, architettura, antichità e contemporaneo con il territorio e le sue comunità.

Un appuntamento che si propone anche come occasione per riscoprire palazzi e luoghi quasi dimenticati della città che stanno ancora vivendo le fasi di recupero e ricostruzione. È il caso del casino Branconio o il palazzo De Nardis. Luoghi importanti o piccole spazi di vita vissuta o contemporanea della città, dal vecchio di studio di Marcello Mariani in via Sassa, dove nel pomeriggio, si può ascoltare il riverbero perfomance musicali fra tubi e transenne del cantiere in corso.

Arte che si propone come tentativo di ricucire e rigenerare un tessuto urbano lacerato da segni del sisma ancora ben visibili, specie se ci si sposta dall’asse centrale. Per raggiungere gli altri 19 punti espositivi, bisogna fare slalom tra strade chiuse, deviazioni e ponteggi in allestimento. Tra gli artisti c’è consapevolezza di questo. Ad esempio, Luca Trevisani ha realizzato delle suole di pane in un negozio sfitto di via Roio. Una vetrina del bar Nurzia ospita un paesaggio fatto di zucchero, allestimento particolare, come quello di Stefania Carlotti all’interno del negozio di dischi Sound Garden volto a evocare l’infinito restare di chi non si lascia scoraggiare dalle difficoltà di questo tempo.

Ma Panorama sarà ricordata a lungo per l’occasione di godere della magnificenza di Palazzo Rivera. Qui gli stili si fondono. Gli allestimenti lasciano spazio a una scultura di Saffo del 1792 di Carlo Albacini e scivolano nel contemporaneo con poesia (Chiara Camoni, Sister#2, 2021) o con grande ironia (Christian Frosi, Audio 03 Peacock, 2005). Altri allestimenti che sembrano essere stati costruiti apposta per lo spazio, come ispirate dai brillanti soffitti affrescati, ricostruiti e ridipinti, e allo stesso tempo dall’atmosfera polverosa di un disastro che ogni giorno di più si allontana dalla memoria, specialmente delle giovani generazioni: le immagini di Luisa Lambri, l’installazione con scrivania e luce di Marie Cool e Fabio Balducci, i citofoni cristallizzati in altri tempi e mondi di Davide Monaldi. Tra le postazioni numerosi talenti emergenti si mescolano ad artisti del calibro di Enzo Cucchi, Giacomo Balla, Giorgio Morandi, Alberto Burri. Un mosaico interattivo tra arte e territorio che, tuttavia, non si limita alla visita di zone rappresentative e alla contemplazione di installazioni site specific.

Panorama ha infatti attivato progetti e collaborazioni con Maxxi L’Aquila e con la Fondazione Giorgio De Marchis, che stanno alcuni progetti. La curatrice Cristiana Perrella è protagonista di talk nei due locali di riferimento: Bar del Corso e LiberaMia. Domani si chiude.

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro

 

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