Olly, l’Abruzzo e il rugby
11 Agosto 2023 Condividi

Olly, l’Abruzzo e il rugby

“Fra me e la gente di questa terra c’è una palla ovale”. Parola di Federico Olivieri, in arte Olly, in vista del concerto di domenica sul palco del Festival Busci di Montereale, nella serata conclusiva della rassegna indie-pop. Nonostante un nickname che, per assonanza fonetica, lo vedrebbe bene con la casacca della Newteam su uno di quei campi da calcio interminabili, con tanto di salite e discese all’orizzonte, il nostro Olly si è fatto le ossa sul campo di rugby, giocando in tutti i ruoli della mischia, dalla prima alla terza linea. “Ho girato l’Italia giocando in vari tornei giovanili”, ricorda, “e ho giocato tante volte contro squadre abruzzesi”. Non solo, la sua fortuna negli ultimi tempi è legata in parte alla cover “La notte vola Rmx” con la partecipazione straordinaria dell’interprete del brano originale, Lorella Cuccarini. Prodotto da Jvli e Enrico Brun, la canzone si propone come un omaggio a una indiscussa hit di fine anni ‘80 in una versione completamente rinnovata e personale. La showgirl, che l’ha anche affiancato a Sanremo 2023 ballando, cantando e abbracciando con entusiasmo la nuova interpretazione del brano. E chi, tra gli appassionati di rugby non ricorda la Cuccarini come donna simbolo della Scavolini, proprio ai tempi in cui era main sponsor dell’Aquila Rugby? I concerti di Olly sono anche l’occasione per ascoltare “Gira, il mondo gira (uscito a febbraio per Epic Records Italy/Sony Music), un “repack” del suo ultimo Ep, “Il mondo gira”, uscito a fine 2022. Un flusso di costante energia per 11 tracce che trasporta l’ascoltatore nel sound accattivante ormai vero e proprio marchio di fabbrica dell’artista. Le tracce che si aggiungono all’Ep già pubblicato sono: Polvere (brano portato a Sanremo), Menomale che c’è il mare, Tutto male e Bianca. Olly racconta sé stesso con canzoni dal perfetto equilibrio tra brani ritmati e un approccio cantautorale, intimistico e riflessivo. Non a caso è nato a Genova nel 2001, un anno simbolicamente importante per la città. Il Festival di Busci, scandito quest’anno su due giorni, ospiterà band emergenti e dj di qualità a partire da Ped, J Nizza, Sick Luke, Daniele Santarelli, dj Baglioni, Mario Iobbi tutti attesi domani (SABATO 12). Il giorno successivo, insieme a Olly si esibiranno le band Melliphera e Lingue. L’organizzazione è a cura dell’associazione “So de Busci” presieduta da Remo Ceci.

Federico, l’organizzazione del festival permetterà a molti giovani di dividere il palco con lei che, malgrado la giovane età ha raggiunto un bagaglio di esperienze importanti. quali consigli si sente di dare a questi ragazzi?
Potrei dire loro tante cose. Del resto, fino a qualche tempo fa anche a me toccava suonare nel pomeriggio su palchi che poi, magari, la sera facevano spazio agli artisti del momento. C’è da tenere duro perché le cose possono cambiare. Essere passati per il palco dell’Ariston fa in qualche modo la differenza.

Un palco che ha condiviso con Lorella Cuccarini, impeccabile anche a 66 anni, che effetto fa respirare la sua energia? Un’esperienza fantastica e trascinante, lei è incredibile.

In qualche modo, il fatto di venire da una città di cantautori ha prodotto una qualche influenza sul modo di scrivere canzoni?
Senza dubbio sono influenze importanti, ma io credo di aver preso l’ispirazione tra i vicoli, le piazze e le stradine della mia città. Le mie canzoni prendono spunto anche da queste suggestioni.

Qualcosa che l’ispira dell’Abruzzo?
Ho la fortuna di viaggiare per la Penisola, concerto dopo concerto, e ho dei bei ricordi anche da queste parti. Ma è sul campo da rugby che si concentrano i miei ricordi più vividi, anche se ho giocato persino in prima linea e so che vuol dire soffrire con la palla ovale in mano.

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro